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Home L'Editoriale

Londra vota e se ne va. E chi se ne frega

di Augusto Grandi
24 Giugno 2016
in L'Editoriale
4
Londra vota e se ne va. E chi se ne frega

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E così ci hanno abbandonati al nostro triste destino. I britannici sono usciti dall’Unione europea ed il Vecchio continente e’ isolato. Le vestali di Bruxelles si strappano i capelli, disperate per questa verginità violata. Miliardi di giovani europei stanno lasciando l’isola per tornare in Europa dopo essere stati licenziati.
Beh, forse lo scenario è meno apocalittico di come era stato prospettato. Non si capisce perché i cervelli italiani in fuga dovrebbero rientrare. E pure le braccia. Se a Londra e nel resto della Gran Bretagna svolgevano attività utili, continueranno a farlo. Proprio come i loro colleghi in arrivo dagli Stati Uniti o dal Ghana. Vale per i cervelli impegnati nelle start up o come pizzaioli. A Londra non chiuderanno i ristoranti italiani come non chiudono a New York.
Ma i catastrofisti hanno sostenuto che ora, con il crollo della sterlina, gli inglesi ci faranno una concorrenza spietata. Lo Stilton eliminerà dal mercato il Parmigiano. I cialtroni di Bruxelles ed i loro reggicoda italiani si sono dimenticati di aver permesso la produzione di pecorino sardo con latte ungherese. Abbiamo paura che l’abbigliamento british, con la svalutazione della sterlina, faccia concorrenza alle produzioni finte italiane, realizzate in Cina per le multinazionali francesi o degli emirati che si sono comprate i marchi italiani? Oppure il timore è che l’esempio inglese sia seguito da altri Paesi dell’Ue? O che si debbano fare i conti con l’eventuale nuovo referendum scozzese per uscire dalla Gran Bretagna e aderire all’Ue?
Il voto fa paura a questi signori. Lo ha chiarito il grigiocrate, Mario Monti, spiegando che non bisogna lasciare ai popoli la possibilità di decidere sul proprio futuro. Perché a questa banda di cialtroni non viene in mente che per arginare il desiderio di fuga da questo carcere maleodorante basterebbe cambiare le politiche sociali.
Basterebbe smettere di far arricchire pochi speculatori a danno di tutti i cittadini. Ma è proprio questo che non vogliono. Perché loro sono dalla parte degli speculatori. Ed ora piangono sulla sorte del povero Davide Serra, il finanziere amico del bugiardissimo, forse costretto a lasciare la City di Londra (chissà perché ?) per tornare a fare affari in terra ferma. Poveraccio.
Tags: brexiteconomiaGran BretagnaUnione Europea
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Augusto Grandi

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Commenti 4

  1. max says:
    5 anni fa

    Da italiano residente in UK posso essere solo contento di questa scelta, non credo cambieranno molte cose per me ma sicuramente cambieranno le politiche di immigrazione qualche scambio commerciale e la consapevolezza che questa Unione Europea ha fallito miseramente.Intendiamoci non sono contro l’Europa, sono contro i burocrati di Bruxelles e questo mi sembra un buon segnale forte per farlo capire anche ad altri.

    Rispondi
    • Carmine Perrotta says:
      5 anni fa

      Bellissimo l’articolo arguto e pungente che ha fotografato perfettamente l’ipocrisia della classe dirigente europea.
      Gli Inglesi sono sempre stati dei pirati, audaci e razziatori, attaccatissimi alle proprie cose, prima di tutto al bene più grande: l’indipendenza.
      Ma, nella storia della odiata Albione, tutte le azioni in tal senso sono state ponderate e freddamente pianificate.
      Mi ricordo quando studiavo Storia al liceo e come mi sono meravigliato quando ho scoperto la meticolosa e quasi certosina perizia che gli inglesi hanno praticato nello smontare un impero che abbracciava il mondo intero e, tra l’altro, perchè?
      per salvare la cosa più preziosa che avevano: il commonwealth (mercato comune), che funziona benissimo ancora adesso.
      Con l’europa si sono comportati allo stesso modo e con lo stesso pragmatismo
      Sono sempre stati guardinghi alla finestra perchè l’affare era grosso e avrebbe influenzato la storia mondiale.
      Ma sono stati comunque distaccati non rinunciando mai alla propria indipendenza (tra i pochi a conservare la propria prestigiosa moneta).
      Quando hanno capito che non gli conveniva più stare in un posto dove due attori si arricchivano sempre di più e il resto della compagnia finiva e finirà all’elemosina, sono andati via.
      Onore agli inglesi allora, che hanno rotto l’incantesimo ai francesi e ai tedeschi privandoli, forse, di una facile rendita nel futuro prossimo.
      Cosa possiamo imparare dai pirati?
      Nel continente ci sono un mare di cialtroni e gli inglesi cosa hanno fatto?
      Si sono ISOLATI,conservando uno spirito libero che gli ha permesso di attuare una scelta di libertà
      Si sono ISOLATI
      E a proposito di isolamento mi viene in mente Giorgio Almirante.
      Tra l’altro, ricordate?, anche lui viveva in mezzo a statisti che poi si sono rivelati dei cialtroni.
      E lui cosa fece?
      Si isolò senza compromessi, acquisendo un prestigio che poi il suo delfino ha tristemente dilapidato nell’abbraccio suicida con la destra populista
      Tornare a ISOLARSI…

      Rispondi
  2. Emilio Stefano says:
    5 anni fa

    Mi piace molto l’articolo. Anche le risposte sono adeguate.Purtroppo in Italia si parla e basta.Bla, bla, bla …
    Comunque, meglio di niente?

    Rispondi
  3. Lino Raudi says:
    5 anni fa

    Già, chi se ne frega. Poca importanza hanno i vari servizi delle intruppatissime tv elargite dal digitale terrestre. Che mostrano un inaspettato quanto tempestivo pentimento oltremanica per aver abbandonato la grande bellezza UE. Eppure il concetto è ben chiaro. Nonché ribadito da buona parte della carta stampata.
    Con particolare riguardo ad una delle più acute aquile reali presenti nella confortevole ma spesso sonnacchiosa voliera de “La Stampa”.
    Ebbene. Chi ha votato “leave” in quel della perfida Albione faceva inevitabilmente parte d’una abominevole schiatta di vecchi, analfabeti quindi ignoranti nonché alcolizzati cittadini.
    Fermo restando che certe caratteristiche etiliche laggiù possano avere anche buona rispondenza al vero, il conto non torna.
    Chiaro. I sudditi britannici hanno sempre spuntato condizioni più vantaggiose rispetto agli altri. E se ne sono guardati bene dal mettersi al collo la garrota della moneta unica. Lasciamo perdere l’immigrazione. Loro se ne fregano.
    Nel sud Europa quindi non si fanno “bei sogni”, caro coso. Ma ci si ammolla nella miseria, nella disoccupazione, nel degrado sociale.
    Certi brillanti discorsi ricordano troppo la foglia di fico puntualmente rispolverata nella nostra irrisa Italia: il voto di protesta senza né capo né coda.
    La storia recente offre un menù quanto meno ricco. Partiamo dall'”Uomo Qualunque” per ritrovarci dalle parti del MSI. Filoatlantico e parademocristiano. Ma eccoci alla Lega e poi udite udite il M5S.
    Tutti demagoghi, tutti faSisti.
    Guai lamentarsi. Tenersi il rottamatore devastato, per una volta senza Maria Addolorata, e i suoi amichetti Anghela (…) e Fransuà (!?!). E caspita. Vorrete mica che salga lo spread? L’ha detto il grigiocrate. Parole pesanti come il marmo. Facciamocela sotto. Male che vada invece che a far la spesa si corre tutti a rimestare nei cassonetti della spazzatura. E’ l’Europa che ce lo chiede.
    Intanto ed in chiusura, un sintomo basta per un’accurata diagnosi.
    Il giorno dopo l’uscita (coll’elastico) della Gran Bretagna dall’UE, la Borsa di Milano è stata quella più bastonata di tutte dalla peggio feccia della speculazione globale. Per chiudere con un rovescio peggiore del 12%.
    Stiamo sereni. Continuiamo ad assistere impotenti mentre il cooptato premier se ne va a cena coi suoi amichetti. Magari abbottonandosi pure la giacchetta come un clown.
    Tanto per definire un buffone con termine squisitamente britannico.

    Rispondi

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