
Grazie alla potente lobby filo azera e filo turca in Europa l’aggressione contro il Nagorno Karabakh (per gli armeni semplicemente l’Artsakh) è passata praticamente sottosilenzio. Troppi interessi, troppi denari, troppo petrolio hanno coperto una guerra spietata contro un popolo libero e uno dei simboli della Cristianità d’Oriente. Fortunamente c’è qualcuno che non si arrende e continua a denunciare questo scandalo offrendo solidarietà e aiuti al popolo d’Armenia. È il caso dell’Associazione “Una Voce nel Silenzio” che ha lanciato la campagna “Italia per l’Artsakh”. Ecco il comunicato che rilanciamo sul nostro giornale. Fieri d’essere dalla parte giusta.
«A poche settimane dal cessate il fuoco in Nagorno Karabakh, teatro del recente conflitto tra le forze armene e l’Azerbaigian sostenuto dalla Turchia, molti territori dell’autoproclamata Repubblica dell’Artsakh sono stati occupati dall’esercito azero. In aiuto delle numerose famiglie armene che stanno vivendo il dramma dell’esodo dalle proprie dimore ancestrali e la diffusa vandalizzazione degli storici simboli cristiani delle loro terre, l’associazione “Una Voce nel Silenzio” – da anni impegnata nel sostegno delle comunità cristiane perseguitate per la loro fede e private della libertà – ha avviato la campagna “Italia per l’Artsakh”.
Con il lancio di una raccolta fondi, l’associazione ha come finalità la consegna di aiuti concreti ai nuclei familiari di Shusha, città simbolo dell’Artsakh, oggi sotto controllo azero e tra le più colpite dal conflitto. Là, in una terra che ha registrato un imponente esodo dei suoi storici e legittimi abitanti, strappati via dalle loro case da una guerra ingiusta, è necessario un sostegno reale da parte dell’Europa, ed è obiettivo primario di Una Voce nel Silenzio donare a tante famiglie, anziani e bambini – i primi a pagare le conseguenze della guerra – un Natale che infonda il suo più profondo significato di gioia e di speranza».
-Stefano Pavesi +39 347 942 8799