Negli scorsi giorni un quotidiano milanese a diffusione nazionale , nella edizione on line, ha pubblicato una confusa e disinformata nota dal titolo “Sul foglietto della Messa spot a Lutero e ius soli”. Il commento, in assoluto superficiale, inizia usando un immotivato e infondato condizionale, così da porre in implicito dubbio le affermazioni contenute nella “correzione filiale” (sic!). Si sostiene infatti che “una delle eresie, che si starebbero diffondendo a causa delle parole e delle omissioni del pontefice, è quella del protestantesimo”.
Claudio Cartaldo, questo è il nome del giornalista, prosegue ricordando che “Bergoglio ha più volte ricordato a Martin Lutero alcuni meriti, tra cui quello di “voler rinnovare la Chiesa, non dividerla”, secondo i suoi accusatori il cattolicesimo si starebbe macchiando con la teologia luterana”.
Il meglio o più esattamente il peggio dello scritto , la “conferma”, quasi a raccogliere le posizioni di esagitati, “arriverebbe “ dal foglietto domenicale curato dalle Paoline, diretto da Nicola Baroni, addirittura con due condirettori Orlando Zambello e Guido Colombo. Nell’articolo è segnalato con banalità ma nella quarta pagina settimanalmente è riportato un commento di teologi o pensatori.
Cartaldo se la prende con tale Vittoria Prisciandaro, accusandola di interventi del tutto inesatti. La notista infatti non valuta né interpreta né “elogia” ma si limita a riportare i passi incredibilmente devastanti della Dichiarazione congiunta, firmata lo scorso 31 ottobre a Lund, da Bergoglio e tale Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale.
Cogliamone alcuni passi drammaticamente negativi, tali da negare e cancellare la storia: “Mentre il passato non può essere cambiato, la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati. Ci impegniamo a crescere ulteriormente radicata nel battesimo, cercando di rimuovere i rimanenti ostacoli che ci impediscono di raggiungere la piena unità”.
In termini meno felpati e curiali si indica la via della totale eliminazione della memoria secolare, si punta tutto sul solo battesimo e si esprime l’auspicio di un superamento dei “rimanenti ostacoli” antiunitari, come fossero superficiali, trascurabili e marginali.
Prisciandaro si limita a raccogliere altri 2 passaggi . Nel primo le due chiese “esprimono gratitudine per i doni spirituali e teologici” della Riforma, ammettendo che da Roma sono stati commessi esclusivamente errori morali, “spirituali e teologici”, ora avviati a risanamento per il rapporto creatosi con i luterani.
Il secondo cita l’appello lanciato “a tutte le parrocchie e comunità luterane e cattoliche, perché siano coraggiose e creative , gioiose e piene di speranze nel loro impegno a continuare la grande avventura che ci aspetta”. L’avventura è la giusta e centrata parola per una situazione, di giorno in giorno più desolante, in cui la Chiesa cattolica raccoglie frutti e conserva fedeli solo nelle celebrazioni legate alla fede tradizionale, creata nei secoli e custodita orgogliosamente, o a figure dotate di carisma unico ed irraggiungibile. L’allusione è per i milioni di fedeli accorsi a Roma , in una torrida estate per Padre Pio, o per rendere omaggio a Giovanni Paolo II, appena scomparso.
Ma l’aspetto in cui si manifestano le contraddizioni più stridenti sfugge al buon Cartaldo, che utilizza una notizia raccolta da altro foglio quotidiano, cioè di seconda mano. Domenica 1 ottobre, giorno in cui sono stati distribuiti i foglietti denunziati, è stata la I domenica del mese e a conclusione della celebrazione (non so se sia usato un termine meno vetero cattolico), secondo tradizione, il sacerdote officiante ha provveduto alla lettura della “supplica alla Madonna di Pompei”.
Chissà quante pesanti censure partirebbero dai nostri “fratelli” se venissero a conoscenza di questo infame misfatto!