Nel 2017 gli italiani hanno bisogno di un ennesimo partitino post missino e post alleanzino? Difficile, molto difficile crederlo. Eppure c’è chi non si rassegna, c’è chi ci spera. È il caso di Alemanno-Storace-Menia che oggi lanciano a Roma la loro nuova sigla. Buona fortuna. Sinceramente.
Noi restiamo perplessi. Al netto delle tesi congressuali — di buona fattura, anche se mescolate da esagerati accenni vetero-meridionalistici e mancanti (guarda caso) di una seria analisi sull’implosione della destra italiana —, il neonato cartello “sovranista” sembra più una scialuppa di salvataggio che un agile motoscafo. Per di più, il percorso politico proposto dai tre commodori ricorda il messaggio del cuoco di bordo (riprendendo la metafora di Soren Kierkgaard) piuttosto che una rotta audace verso il “grande largo”. Con sottile perfidia Marcello Veneziani si chiede se tutto questo lavorio non sia funzionale solo “a negoziare con qualcuno per ricollocare qualcuno”. Un sospetto pesante ma non casuale.
Di certo, la manifestazione di oggi è l’ultimo passo dell’estenuante ordalia (per lo più romana) che ha frammentato e frantumato il non eccelso personale politico (ex-leader supremo in primis) della defunta Alleanza Nazionale. Risultato complessivo, la marginalità, la confusione, il disincanto; macigni pesanti che nemmeno i timidi segnali di ripresa di FdI — l’unica realtà istituzionale presente sulla scena — possono celare.
Forse, più che intrugliare tra sigle e destini personali assortiti, agitare vecchie e logore bandiere, riciclare nomi ed esperienze fallite e fallimentari, varrebbe oggi la pena di porsi altre domande. Più scomode e più urgenti. Per esempio, come uscire dal labirinto dei rancori e dei rimpianti? Oppure, su quali ipotesi di lavoro culturale innescare e costruire una critica realistica e solida verso la “società liquida”?
Magari, per una volta tanto, sarebbe il caso di ragionare, senza settarismi e preclusioni, con tutte le intelligenze ancora “vive” per costruire, prima o poi, un contenitore veramente innovativo e inclusivo. Un percorso lungo che non necessita di partiti e partini, ma di idee forti, di passioni fresche e — si rilegga, a proposito, il buon Vilfredo Pareto — di volti nuovi e credibili.
Utopie? Chimere? Forse. Nel frattempo, ecco i “neo sovranisti”. Alemanno-Storace-Menia. Avanti così.
8 commenti
Primo Siena says:
Feb 18, 2017
Caro Valle, sono pefettamente con Lei. No abbiamo bisogno d’atre siglette politiche, nella diáspora inconclidente della della destra. Iniziativa come quella d’oggi, sembrano fatte per ricliare personaggi; i quali, a causa dei loro errori e responsabilità passate, dovrebbero avere la pazienza ed il buon senso, di starsene un po’ quieti (mi riferisco soprattutto ad Alemanno che, conquistato il Comune di Roma, non seppe mantenérselo e a Menia che ebbe la dabbenaggine di seguire l’avventura negatva di Fini in Futuro e Libertà). L’ora attuale abbisogna d’idee forti e di programmi chiari che sappiano interpretare la rabbia sacrosanta di un elettorato di destra che s`’è stufato di politichetti, con molte ambizioni personali e poco genio politico
Vincenzo says:
Feb 18, 2017
Non ha alcun senso infatti. E allora perchè nasce? Perchè a Roma FdI ha chiuso le porte a Storace ed Alemanno. Pare che Rampelli da anni quando senta il nome di Storace si strappi i capelli… Quindi i vecchi dioscuri della Destra Sociale si sono rimessi in pista animati da rancore , voglia di rivincita o comunque l’incapacità di stare a casa. D’altra parte almeno Storace è stato il primo a partire nel 2007 assieme a Teodoro Buontempo e tanti camerati. Però poi nacque FdI, anche allora si poteva dire perchè nasce questo partito? Perchè non andate tutti ne La Destra? Sinceramente chi scrive non ha mai contato nulla e soprattutto non ha alcuna voglia di ricominciare a dannarsi l’anima e soffrire per un partito. Però una cosa voglio dirla: ogni volta che a destra nasce un partito chi è della cosiddetta Area inizia con i distinguo e le critiche. Ma le critiche rivolgiamole fuori dal nostro mondo. Maggior rispetto tra tutti i Camerati a prescindere dalla strada che anni preso, Fdi, Casa Pound, Forza Nuova… ho sentito esponenti di Forza Nuova che chiamano CPI, Casa Clown… sarò ingenuo ma se fossimo più uniti tutti quanti…
Carlo De Luca says:
Feb 19, 2017
Sono d’accordo con quel che scrive il sig. Vincenzo, evitiamo distinguo e critiche almeno all’inizio. Vediamo i prossimi comportamenti e poi si tragga qualche conclusione. Certo è che dopo le rovine, occorre costruire. Altrimenti si continuerà ad essere irrilevanti oppure a mendicare alla corte di qualche milionario padano, il che sarebbe la peggiore iattura.
Fabrizio Falvo says:
Feb 20, 2017
Sempre nostalgia e sempre di un Ventennio. Siamo passati dalla nostalgia del Fascismo a quella di Alleanza Nazionale, cioé dalla tragedia alla farsa. Probabilmente si dovrà attendere la fine di almeno due generazioni per sperare nella nascita di una “cosa” nuova
Maurizio says:
Feb 20, 2017
Ennesimo tentativo di soddisfare ambizioni personali? Forse, non lo escludo. Ma ricordiamoci che anche Fratelli d’Italia imbarca tra le sue fila vecchi personaggi che sarebbe meglio mettere da parte.
Ciò che serve veramente, e pretende l’elettorato di destra, è ripartire da zero, abbatendo personalismi e meschinità. Non dimentichiamoci che in molti si sono fatti abbagliare da quel “furbetto” di Fini, e ora militano in diverse sigle.
Ripartiamo dalle idee, dalle nostre radici, dai motivi fondanti di una comunità sparpagliata e incredula, ma innanzi tutto chi ha sbagliato deve stare a casa, è ormai impresentabile.
Kosmo Krator says:
Feb 20, 2017
Di sigle nuove e partitini vari a Destra se ne sente proprio per nulla la mancanza. Il nuovo (…)Movimento Nazionale di carino ha forse il logo, anche se somiglia un po’ troppo a quello di Alfano e Le pen Family. Per il resto la logica è sempre quella. Personaggi strasputtanati in cerca di perenne riciclo. Non fosse stato indagato grazie alla draculessa già gaucciana, avrebbe fatto capolino pure Gianfry. Colla cenere sul capo al posto del kippà? Boh… Speriamo che almeno gente come Bocchino e Granata non siano impermeabili al ridicolo e alla vergogna.
Ma dai su, siamo seri. A Destra chi può dirsi non sputtanato. Forse FdI? Che, a parte l’indiscutibile verve della Meloni, sembra il quartier generale della famiglia Ligresti (a sua volta ultramassacrata)?
Il fatto incontrovertibile è che ai tempi del vecchio MSI e tutto sommato anche di AN si riusciva a far convivere chiunque e qualsiasi cosa. Ora andare a raccattare in giro pezzetti e pezzettini più o meno extraparlamentari belin se è un casino. Peccato che una volta al governo, specie a Roma, si sia fatta una figura forse solo paragonabile a quella della Raggi, insaziabile figlia del reggimento grillino. Se non altro e per ora le feste dei maiali le fanno in ansimanti alcove, non a Cinecittà.
Inutile correre dietro a chiunque di coloro che si pigliano a sberle pur di appropriarsi del simbolo della “vecchia Fiamma” (e che è? La Pietra Filosofale? Il Sacro Graal?).
Tra tanti che non hanno ancora metabolizzato che una guerra sia stata persa, bracci tesi e Duce Duce allo stadio, delinquenti comuni tinti di nero perché “nazifascio” fa più truce siamo rimasti in pochi. Scusate se anche chi scrive si prende la riga di annoverarvisi.
Come i nativi americani rinchiusi nelle riserve. Colla gente attorno, hot dog e hamburger alla mano, che ti piglia per il culo per la tua storia e le tue tradizioni. E soprattutto, quel che è ancora peggio, per i tuoi morti.
Mizio says:
Feb 21, 2017
Concordo in toto con il boh del titolo. Senza disturbare i sacri principi, i valori mi pare interessante porre una questione. Pochi giorni fa il Parlamento Europeo ha votato a favore del CETA. I rappresentanti di Forza Italia e Fitto hanno votato a favore, la Lega contro. Nel momento in cui si parla tanto di unità del centrodestra mi parrebbe corretto non adagiarsi a porre aggettivi accanto al termine sovranità ma esplicitare come quel concetto si concretizza nelle scelte legislative. Stesso discorso per le scelte in campo economico, di sostegno alle famiglie,di problemi ambientali ecc.
Mia personale convinzione: non esiste nel cosiddetto cd, unità nella interpretazione dei valori e probabilmente nei valori stessi. Il che acuisce la sensazione di trovarci difronte all’ennesima operazione di piccolo cabotaggio.
Peppino coppola says:
Feb 22, 2017
I neo sovranisti storace ed alemanno ripropongono la vecchia alleanza con Berlusconi per “vincere”. Trascurano la circostanza che Silvio e’ in uno schieramento europeo di impronta democristiana che vede come il fumo negli occhi l uscita dalla UE e dell’euro. Si parte insomma col piede sbagliato e con lo sguardo alle prossime possibili poltrone da occupare anziché a posizioni chiare, radicale e soprattutto credibili. Quella credibilità che tanti anni di subordinazione passiva al Berlusconi hanno cancellato agli occhi degli stessi militanti di destra. Solo il rinvio a giudizio per Fini ci ha risparmiato il programmato rientro del Gianfranco accanto ai neo sovranisti, che sia lodata la magistratura!
Una seria alleanza Salvini meloni può rappresentare la novità delle prossime elezioni politiche in grado di occupare spazi non trascurabili purché l’arremblaggio di vecchi tromboni venga fronteggiato con decisione.