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Home L'Editoriale

Il fine della Globalizzazione? Il mondo di Golem, l’automa umano

di Pietro Cerullo
18 Settembre 2016
in L'Editoriale
1
Il fine della Globalizzazione? Il mondo di Golem, l’automa umano

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La globalizzazione ha un denominatore comune, la speculazione finanziaria: in sostanza l’usura, praticata a livello mondiale. Anche gli Stati comunisti, in primis la Cina, e quelli confessionali, Arabia Saudita e Iran, contagiati dalla febbre del denaro, promuovono un’economia senza produzione che dilata la rendita, polarizza le imprese, distrugge posti di lavoro, diffonde la povertà e l’iniquità, restringe la concorrenza e la libertà. Genera il mondo di Golem, cioè ” di automi umani che creano la società moderna con le sue esigenze implacabili, e che non possono scegliere la propria sfera d’azione, imposta loro dalla società stessa.”
Imposta in concreto dai poteri economico-finanziari, multinazionali, fondi, banche, società di  rating, che trovano il caos, le guerre e le migrazioni più convenienti e redditizi dell’emancipazione e del progresso sociale, che implicano la distribuzione della ricchezza e della tecnologia.
E’ lo scenario attuale, in cui le oligarchie del denaro sottomettono governi e popoli, dove con le armi, dove con la finanza, determinando assetti, indirizzi e programmi; anche nel caso, si licet parva componere magnis, della riforma costituzionale proposta da Renzi, su imput delle società di rating e delle banche d’affari.
Uno scenario che vede l’uomo progressivamente esautorato dalla tecnologia e spersonalizzato dall’informatica, soggetto passivo di decisioni e processi attivati non per il suo bene, ma per lo sviluppo ed il potenziamento del sistema di potere.
Uno scenario propiziato dal materialismo utilitaristico ed edonistico prevalso nell’Occidente europeo e americano, che nega Dio e desacralizza la vita.
L’alternativa e’ un recupero dell’intuizione spirituale della vita e del mondo, della visione metafisica dell’uomo, delle tradizioni ,delle religioni, dei principii e degli ideali assoluti. Un recupero della fede e della filosofia, della supremazia della cultura e della politica sull’economia.
Un recupero possibile grazie alle sole religioni universali, in grado di muovere e commuovere i popoli e le masse, il Cristianesimo e l’Islam: in concorso o in conflitto fra loro.
Il soglio più autorevole del Cristianesimo, il Sommo Pontefice della Chiesa cattolica, sembra puntare sul concorso, sulla collaborazione; le autorità apicali islamiche, invece, sembrano promuovere il conflitto.
Molti cristiani e cattolici sono disorientati e turbati dalle modalità praticate da Papa Bergoglio, che sembra a loro derogare talvolta da principi indisponibili e dogmi, per compiacere laici e musulmani. Così sembra anche a me, che tuttavia confido nell’infallibilità dello Spirito Santo.
Che però non mette al riparo l’umanità, se stiamo all’Apocalisse di Giovanni, dall’invasione di Gog e Magog, forse già in atto con l’immigrazione incontrollata e illimitata in Europa ed in Italia.
Prima del ritorno sulla terra di Gesù o dell’avvento del Messia.

Tags: capitalismoglobalizzazionereligioni
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Commenti 1

  1. Alan says:
    4 anni fa

    Ti sembra normale che ci siano due Papi? Ti sembra normale che non si sa per quale ragione il Papa tedesco, a un certo punto, senza motivo, si ritira, e gli subentra il gesuita argentino? Il tedesco si è ritirato forse per non fare la fine di Papa Luciani?
    Ti sembra normale che Bergoglio inciti apertamente il terzo mondo ad invadere l’Italia?
    Le religioni sono l’oppio dei popoli; irragionevoli superstizioni, tutte derivate, guarda caso, dal monoteismo ebraico.
    Quindi, per me, dovrebbero sparire dalla faccia della terra le religioni ed i loro leaders; perché i leaders religiosi e i banchieri sono la stessa cosa.
    Tanto è vero che Bergoglio lancia anatemi a destra e a sinistra, perfino contro quelli che danno da mangiare al proprio animale domestico, mentre non ha proferito mezza parola contro i banchieri.

    Rispondi

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