
Orbàn fa scuola. Da ieri la Macedonia deciso di seguire l’esempio ungherese e reparti del genio militare hanno cominciato a costruire un’alta barriera metallica, con filo spinato, su un tratto del confine con la Grecia.
Nell’ultimo mese la Macedonia, al pari di Slovenia, Croazia e Serbia, consente l’ingresso nel Paese solo a profughi provenienti da zone di guerre (Siria, Iraq e Afghanistan), respingendo i migranti economici.
Le nuove disposizioni hanno scatenato la rabbia di iraniani, pakistani, marocchini e altri disperati, ormai inchiodati nelle tendopoli sul confine. Ieri una folla di persone ha caricato la polizia macedone, lanciando pietre. Gli agenti hanno reagito sparando gas lacrimogeni, respingendo gli invasori.
A Belgrado intanto le autorità hanno confermato che le armi usate dai terroristi a Parigi sono di fabbricazione ex jugoslava, più precisamente sono uscite dalla fabbrica d’armi Zavasta di Kragujevac, in Serbia. I kalashnikov erano destinati all’esercito titoista, ma dopo la dissoluzione della repubblica interi arsenali scomparvero della tragedia della guerra civile in Bosnia Erzegovina. Non si può escludere quindi che quei fucili provengano proprio dalla Bosnia; nel Paese sono attive molte cellule islamiche whabbite che avrebbero benissimo potuto fare da tramite con quelle parigine. Ricordiamo inoltre che pochi giorni prima dell’attacco nella capitale francese in Germania è stato arrestato un uomo che viaggiava a bordo di un’automobile Golf con targa montenegrina a bordo della quale sono stati trovati otto kalashnikov.
Secondo gli investigatori potrebbe essere stata una sorta di auto “civetta” bruciata intenzionalmente per consentire il passaggio delle armi dalla rotta balcanica verso Francoforte e da qui a Parigi.