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Mosca accusa: Erdogan traffica con i terroristi e smercia il petrolio dell’ISIS

di Redazione
2 Dicembre 2015
in Home, Mondi
1
Mosca accusa: Erdogan traffica con i terroristi e smercia il petrolio dell’ISIS

epa05051834 Russian military officials attend a briefing on the fight against terrorism in Syria at the National Defense Control Centre of the Russian Federation in Moscow, Russia, 02 December 2015. Russian Deputy Defense Minister Anatoly Antonov accused Turkish top political leadership in involvement in criminal business connected with oil stolen by Islamic State from its lawful Syrian owners. EPA/YURI KOCHETKOV

       

La Russia sostiene di aver individuato tre percorsi attraverso i quali il petrolio dell'Isis giunge in Turchia © EPA

La Turchia scivola sempre più nella spirale del terrorismo e riappaiono gli spettri di una guerra civile. Un ‘escalation di violenza che non si placa: nell’ultima settimana si sono susseguiti l’attentato alla metrò di Istanbul, gli arresti di giornalisti non allineati e gli “strani” omicidi di oppositori di Erdogan. Un quadro preoccupante.

Accanto (e intrecciata) alla crisi interna si aggrava ulteriormente  la situazione internazionale. Dopo l’abbattimento del mig in Siria, Mosca è passata alla controffensiva con una serie di misure economiche e azioni mediatiche. L’ultimo schiaffo di Mosca ad Ankara è di queste ore. Il vice ministro della Difesa russo, Anatoli Antono che accusatoErdogan  e la sua famiglia, nonché  le più alte autorità politiche della Turchia di complicità aperta con i terroristi dell’ISIS. Per i russi il sultano e i suoi sodali sono coinvolti nel “business criminale del traffico illecito di petrolio proveniente dai territori occupati dall’Isis in Siria e in Iraq. Antonov ha quindi definito la Turchia “il consumatore principale di questo petrolio rubato ai proprietari legittimi della Siria e dell’Iraq”. La Russia sostiene di aver individuato tre percorsi attraverso i quali il petrolio dell’Isis giunge in Turchia. “Sono state individuate – ha detto il vice capo di Stato maggiore russo, Serghiei Rudskoi, durante un vertice delle autorità militari – tre rotte principali per il trasporto del petrolio verso il territorio turco dalle zone controllate dalle formazioni dei banditi in Siria e in Iraq”.

I proventi dell’Isis dal traffico illegale di petrolio ammontano a due miliardi di dollari l’anno, sostiene Antonov, precisando che i jihadisti si servono di questo denaro “per arruolare militanti in tutto il mondo, equipaggiandoli con armi, attrezzature militari e armamenti”.

Gli aerei di Mosca sono pronti a colpire. In Medio Oriente la tensione si alza una volta di più.

Tags: economiaErdogangeopoliticaISISpetrolioRussiaTurchia
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Commenti 1

  1. salvatore says:
    7 anni fa

    Quella mezzasega di Obametto sponsorizza il sultano. QUALE SARA’ il motivo ? Affinita’ religiose ? Non e’ un mistero che Obametto e’ figlio di un islamico.Intanto il sultano costruisce moschee e scuole islamiche in europa.E questa fallimentare decrepita europa vuole assoldare il sultano per tenere lontani gli immigfati.Non succedera’ niente di tutto questo e ci mandera’ tanti musulmetti devoti. BUONANOTTE E CHE GESU’ VI PROTEGGA

    Rispondi

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