Finalmente qualcuno a Roma si è accorto che la frontiera orientale d’Italia è nuovamente a rischio. Con molte titubanze, il governo ha deciso di spostare qualche soldato ( novanta, per la precisione) nel Friuli Venezia Giulia per vigilare e pattugliare i nostri confini. I militari, provenienti dai reparti della Julia e dalla Folgore, saranno così dislocati: 35 a Trieste e Tarvisio, e 20 a Gorizia (i tre punti dell’ingresso dei profughi). Pochi, pochissimi, ma già un segnale. Poi vedremo….
«Ai paracadutisti e agli alpini – ha affermato la dirigente regionale della Polizia di Stato Irene Tittoni – vanno aggiunte le 20 unità di polizia già operative da una decina di giorni in regione e che sono state inviate sempre a supporto del lavoro di vigilanza dei confini. I soldati avranno finalità di controllo in funzione antiterrorismo e di prevenzione di eventuali attività malavitose come il traffico di armi».
Nelle ultime settimane il flusso di disperati provenienti dalla famigerata rotta balcanica si è fermato causa il maltempo, ma preoccupa la situazione in Albania dove non si esclude che i trafficanti stiano organizzando trasbordi via mare. Uno dei punti caldi è Valona, il centro degli scafisti illirici.