La propaganda dei tagliagole dell’Isis viaggia sulla Rete grazie a società statunitensi. La denuncia non arriva da improbabili circuiti complottisti, ma viene dallo Stato maggiore dell’esercito francese.
A rivelare la vicenda è il quotidiano transalpino Le Figaro che ha pubblicato una nota degli esperti del Ministero della Difesa di Parigi nella quale si accusano diverse società californiane di contribuire, loro malgrado, cioè non consapevolmente, alla diffusione sul web delle efferatezze dei terroristi dello Stato islamico.
“Fermate la propaganda dell’Isis sulla rete internet. Dobbiamo purtroppo constatare che la nazione leader della coalizione anti-Isis in Siria e in Iraq è anche quella che offre, suo malgrado, un santuario digitale ai jihadisti”. In particolare, gli esperti francesi della cyberdifesa puntano il dito contro la “complicità passiva” di alcuni colossi americani del web che offrono soluzioni di alloggio e protezione dei dati a numerosi siti internet, spesso francofoni, affiliati all’Isis.