Milano. Roberto Casaleggio ieri sera era in platea a controllare il suo cliente (paziente?) più danaroso e straordinario: Beppe Grillo. Dopo anni d’assenza, il milionario ligure è tornato sul palco per cercare di recuperare “la sua libertà” con un nuovo spettacolo imperniato, guarda caso, sulla “schizofrenia” del suo personaggio. Boh… Più che schizofrenia sarebbe però il caso di parlare di bipolarismo.
Apparentemente il barbuto fondatore del Movimento 5 Stelle vorrebbe liberarsi dal suo ruolo di leader dei pentastellati. Un compito per lui troppo gravoso, pesante, troppo difficile. Di sicuro poco remunerativo per le sue profonde tasche. Tutto vero. Forse. Alla fine dei conti, anche per Beppe — antipolitico per eccellenza ma oculato amministratore della sua persona — , la politica è noiosa e, soprattutto, poco lucrosa. Meglio tornare in teatro con ‘Grillo vs Grillo’. E vendere biglietti. Tanti biglietti.
Torniamo a Milano. Lo spettacolo è furbetto e ben congeniato. Davanti ad un pubblico inizialmente molto ben disposto, il Beppe inizia con un ologramma del Grillo politico (in giacca e cravatta), che declama il trionfo dei 5 Stelle , ma ironizza impietosamente sulla loro fragilità: “I parlamentari? Sono rimasti in tre ma va bene… L’M5S è un grande, grandissimo movimento, e’ la grande arca di Noè, l’arca dei grandi disadattati”. Della serie, non mi servite più.
Poi, colpo di scena, il vecchio comico entra in scena e, con sguardo sconsolato, urla: “Ma come è successo? Come sono riuscito a fare questo movimento che forse è il primo movimento italiano? Io scherzavo!”. E così avanti: per qualche minuto il fondatore dei 5 Stelle sbraita, strilla e alla fine riceve i primi timidi applausi. Poi il grillo-pensiero: “Sto perdendo la mia libertà, sono stato 5, 6, 8 anni con questo sdoppiamento di personalità. Prevaleva prima la personalità del comico, poi quella del politico. Ma non si può pensare che possa continuare questo casino. Io voglio tornare ad analizzare la realtà come facevo prima”. Silenzio in sala.
Ma l’antico mestierante non ha perso il mestiere. Riesce ancora a suscitare risate quando sbotta: “Non voglio più vedere grillini, sono 7 anni che vedo solo grillini”. E quando confessa in tono semiserio: “Abbiamo rubato tutti, ho rubato una canzone persino a Pippo Franco!”, qualcuno sorride. Dopo qualche banalità sull’expo e sulle tasse, segue un mangiadischi che ripete le solite cose: tutti corrotti, io solo, io solo, io solo ho capito tutto. Punto.
Alla fine un tiepido applauso e sguardi vuoti. Si spengono le luci, la festa è finita. Gianroberto Casaleggio annuisce.
Mi perdoni ma il suo articolo é un elogio inatteso alla persona di Grillo forse é voluto ?
1. ritenere la politica sia poco remunerativa (se concepita correttamente) é un elemento raro in Italia. O sbaglio.
2. Guadagnare lavorando non credo sia ancora reato ma non si sa mai nel caso avvisate mi metto in politica anche io.
3. Anche io credo che sia veramente incredibile che un comico senza cultura politica con personale politico inadeguato sia riuscito a raccogliere i voti e a consolidarli ma questo é un autogol per quelli che si ritengono dei “veri politici”.
4. Anche io mi ritengo un disadattato in questa nazione e non so se é un mio problema o é la realtá ad essere triste, e non sono grillino.
5. se poi non dovesse divertirsi a gli spettacoli di Grillo perché li frequenta io semplicemente non ci vado.