Cialtroni e lavativi si nasce. Lo conferma la bizzarra lettera di protesta contro il nuovo direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori, firmata dai sindacati Usb, Uil e Ugl (a proposito, complimenti sentiti ai “sindacalisti tricolori”…), spedita alla Soprintendenza e al Mibact. Un vero grido di allarme e di dolore: «Questo direttore lavora troppo». Anche dodici ore al giorno, anche nei semifestivi. Una follia: così si rischia di turbare i confortevoli bioritmi degli impiegati e interrompere il sonnolento degrado del complesso monumentale campano. Non sia mai…
A Caserta i “lavoratori” stressati e affranti non ne possono più di un direttore che resta negli uffici oltre l’orario di chiusura, che controlla i dipendenti e dirige con mano ferma la grande struttura. Un colpo troppo duro per chi da anni si è abituato a sonnecchiare tra gli anfratti dell’antico palazzo o imboscarsi tra le frasche dello splendido parco costruito nel Settecento da Vanvitelli per Carlo III, geniale re di Napoli.
A Caserta i “lavoratori” sperduti e basiti non sopportano più di questo Felicori, che nei sei mesi della sua direzione ha allontanato i venditori abusivi dal Parco, tolto le macchine dei dipendenti all’interno dei giardini e, guarda caso, raddoppiato il numero dei visitatori.
Viva allora il sindacato — la grande mamma che tutti capisce, protegge e difende — e basta con questo petulante “marziano”. Cialtroni e lavativi si muore…