Più di 60 Paesi, tra cui Stati Uniti e Cina, hanno firmato una “call to action” che approva l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale in ambito militare. Tra i firmatari anche l’Italia. La dichiarazione è il risultato del primo vertice internazionale sull’AI militare, ospitato dai Paesi Bassi e dalla Corea del Sud all’Aia, in Olanda.
Tuttavia, esperti di diritti umani e accademici hanno osservato che la dichiarazione non è giuridicamente vincolante e non affronta le preoccupazioni relative ai droni guidati dall’AI, ai “killer robot” in grado di uccidere senza alcun intervento umano o al rischio che un sistema AI possa aggravare un conflitto militare. Nonostante le limitazioni, i firmatari si sono impegnati a sviluppare e utilizzare l’AI militare in conformità con “gli obblighi legali internazionali e in modo da non minare la sicurezza, la stabilità e la responsabilità internazionali”.
Gli Stati Uniti e altri Paesi sono stati riluttanti ad accettare limitazioni legali sull’uso dell’AI, nel timore che ciò possa metterli in una posizione di svantaggio rispetto ai rivali. Secondo la proposta statunitense, i sistemi d’arma con l’intelligenza artificiale dovrebbero prevedere “livelli appropriati di giudizio umano”, secondo le linee guida aggiornate sulle armi autonome pubblicate il mese scorso dal Dipartimento della Difesa. Il rappresentante della Cina, Jian Tan, ha dichiarato al vertice che i Paesi dovrebbero “opporsi alla ricerca di un vantaggio militare assoluto e dell’egemonia attraverso l’AI” e lavorare attraverso le Nazioni Unite.
Il vertice arriva in un momento in cui l’interesse per l’AI è ai massimi storici, con il lancio del programma ChatGPT di OpenAI e l’uso da parte dell’Ucraina del riconoscimento facciale e dei sistemi di puntamento assistiti dall’intelligenza artificiale nel conflitto con la Russia. L’Ucraina non ha partecipato alla conferenza e la Russia non è stata invitata a causa della sua invasione dell’Ucraina nel 2022. Israele ha partecipato alla conferenza ma non ha firmato la dichiarazione.
Per approfondire: U.S., China, other nations urge ‘responsible’ use of military AI