
D’estate i giornalisti debbono faticare per trovare le notizie da mettere in pagina. È cosa nota. Ma questa volta, con lo scandaletto dei 600 Euro riscossi dall’Inps da parte di alcuni politici, mi hanno proprio scocciato. E’ stata montata una caciara da Masaniello di quart’ordine per fustigare i tre (o cinque?) parlamentari i quali, già ricoperti di quattrini incassando il loro emolumento, lievitato da rimborsi spese forfettari, prebende e privilegi vari, hanno fatto domanda (accolta) per incassare il contributo COVID previsto per le partite IVA.
Tenendo presente che buona parte dei parlamentari sono titolari di partita IVA (avvocati, commercialisti, giornalisti, commercianti, maggiordomi da stadio calcistico, nullafacenti girovaghi per il mondo, illetterati generici, analfabeti specializzati, ecc., ecc.), in fondo la quota di 5 su mille, in un paese affollato da furbetti a 24 carati, non è poi così alta.
Ma pare che i politici interessati siano circa 2mila. Anche qui, però deve essere fatta una tara. Solo i parlamentari ed i regionali hanno laute prebende, quindi fanno schifo e basta per il loro antisociale ed ingordo gesto, gli altri (nella migliore delle ipotesi) velaggiano al massimo intorno ai mille Euro mensili, per arrivare ai consiglieri dei piccoli comuni che incassano gli Euro solo a botte di decine ed a quelli provinciali che sono a quota zero.
Però, però, però.
Però se l’estensore della norma, se i ministri che l’hanno votata (tutti), se il bellimbusto dall’eloquio scivoloso, se qualche cialtrone strapagato dirigente di Palazzo Chigi avesse ingerito fosforo e messo in moto il cervello (anche pro tempore), si sarebbe accorto che, come per il buono vacanze, sarebbe stato opportuno fissare un tetto di reddito per l’ammissibilità della domanda. Invece non lo ha fatto, come non lo ha fatto in altri casi analoghi, vedi il buono monopattini/bici che, volendo, può essere incassato anche da Paperon de Paperoni. Insomma, mi sovviene una frase, spesso utilizzata da mio padre per definire alcuni suoi collaboratori, che non lascia scampo: “Tanti bambini vestiti da cretini, comandati da un cretino… vestito da bambino”.
Quindi non ci rimane che adeguarci, inarcare il sopracciglio destro ed unirci al coro dei cantori della riprovazione. Buona parte dei quali, potendo… presenterebbero domanda!