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A proposito della Legge di Stabilità….

di Massimo Corsaro
24 Novembre 2014
in L'Editoriale
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A proposito della Legge di Stabilità….
       

Giunto quasi al termine di un’intera settimana in Commissione Bilancio per discutere della Legge di Stabilità 2015, resto tra lo sconfortato per l’inutilità di ogni confronto con questo governo e l’ammirato per la coerente, costante, resistente ottusità dei membri di governo e di maggioranza.
Una manovra surreale, priva di alcun intervento strutturale, coperta da presunti e non dettagliati tagli di spesa che – se non si realizzeranno – renderanno automaticamente operative le cosiddette “clausole di salvaguardia”, che già prevedono l’aumento dell’IVA al 25,5% e una maggiorazione nell’accisa sulle benzine.
Solo per sceglier fior da fiore, e risparmiandovi molte curiosità e dettagli, ho trovato un muro di gomma sui seguenti, principali argomenti, proposti da Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e da me dettagliatamente spiegati ed illustrati in Commissione prima di ogni voto (a chiarimento di chi avrà la pazienza di leggere, preciso che ogni emendamento, per essere discusso, ha superato il “vaglio di ammissibilità”; ciò significa che, ove indichiamo interventi che costano o che tagliano previsioni di incasso, abbiamo SEMPRE indicato fonti di copertura alternative):
– richiesta di innalzare la franchigia IRAP per le piccole imprese. Infatti, la norma che pure detassa il costo del lavoro, aumenta l’aliquota ordinaria sulla base imponibile. Così che un’impresa che abbia pochi dipendenti rischia di non avere benefici reali (buona parte del costo del lavoro era già detraibile da prima), ma pagherà un’imposta più elevata sulla quota restante.
– richiesta che la quota di TFR che il lavoratore chiede di ottenere in anticipo sia ALMENO considerata esente dalla determinazione dei livelli ISEE. Già chi cadrà nel tranello di chiedere erogazione anticipata si vedrà tassare il TFR ad aliquota ordinaria sul reddito aggiuntivo rispetto allo stipendio; poi viene elevato il livello di prelievo in caso di ritiro a fine rapporto dal 11% al 17% (anche qui, bocciata nostra proposta abrogativa); in più si rischia che l’anticipo di soldi tuoi ti faccia superare il livello ISEE privandoti di sconti ed agevolazioni cui avresti diritto. ATTENZIONE! Evitate di farvi dare il TFR in anticipo,mé solo un modo per pagare più tasse.
– richiesta di abolire la norma che innalza dal 11% al 20% la tassa sul capital gain dei fondi pensione. Dopo che per anni si sono informati i lavoratori di quanto fosse meglio spostare il proprio TFR dalle imprese ai fondi per avere una maggior valorizzazione, ora ZÁC, gli portano via l’effetto benefico
– richiesta di abrogare la tassazione dei rendimenti delle polizze sulla vita; anche se muori, da oggi tasseranno i tuoi eredi
– richiesta di aumentare da 250 a 400 ml la dotazione del fondo per non autosufficienze (ricordate, l’estate scorsa, il tormentone del ‪#‎icebucketchallenge‬ per cui lo stesso Renzi si sottopose alla doccia gelata?), usando parte dei soldi stanziati per le politiche di accoglienza immigrati. Mi hanno risposto che la mia copertura era “scorretta”, hanno accettato di aumentare il fondo, prelevando i soldi dal fondo famiglia. Cioè hanno tolto soldi alla stessa gente cui fingono di darne di nuovi sotto altra forma
– richiesta di dotare di 100 milioni il fondo per accesso al credito per le giovani coppie, istituito da Giorgia Meloni quando era Ministro della Gioventù
– dotazione di risorse per il fondo rimpatri dei clandestini, sapientemente e silenziosamente azzerato dal governo
– richiesta di inserimento di criteri oggettivi, che tengano conto della quantità di rifiuti prodotti, nella determinazione della TARI cui sarà assoggettato ciascun nucleo familiare
– richiesta di cancellare la norma che abroga la “mininaia” volontaria
– richiesta di aumentare, dal 17% al 25%, il prelievo erariale sui gestori di slot machines; salvo poi farsi belli nei convegni contro le ludopatie
Ma il “top” é stato quando, senza che il governo accettasse di darne spiegazione, hanno rifiutato un emendamento che diceva una cosa semplice semplice:
– se sei un creditore dello Stato (perché hai fornito un bene o reso un servizio alla P.A.); se il tuo credito é certificato (cioè riconosciuto dall’Amministrazione debitrice); se lo Stato non ti ha ancora pagato nonostante i termini siano scaduti; se, dopo la scadenza, non effettui un pagamento di imposte per cui ti arriva cartella esattoriale maggiorata di interessi e sanzioni;
ALLORA
puoi pagare l’imposta tramite compensazione diretta con il credito che ti è dovuto, e chiedi all’Agenzia delle Entrate lo sgravio di sanzioni ed interessi.
EMENDAMENTO BOCCIATO. Dal che si deduce che lo Stato trattiene i TUOI soldi con i quali tu dovresti pagargli le tasse, e poi specula con sanzioni ed interessi sul fatto che non sei riuscito a pagarlo perché il tuo denaro se l’é tenuto lui!
Lascio a voi ogni commento, non senza avervi dato appuntamento alla settimana prossima, quando i lavori di Commissione proseguiranno su altri “gustosi” argomenti.

P.S.: per carità di Patria, ho rinunciato a chiedere la votazione dell’emendamento con il quale chiedevo di coniare in “pongo” la medaglia Mauriziana (che si conferisce ai militari dopo 50 anni di servizio), atteso che il governo tra i risparmi di spesa indicati in manovra ha scritto che d’ora in poi non potrà più essere coniata in oro…

Tags: Agenzia delle EntrateeconomialavoroMatteo Renzitasse
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