Quello che ha messo gli occhi su Alitalia si chiama Cerberus, come il mostruoso cane a tre teste posto a guardia degli Inferi, ed è un fondo newyorchese di private equity specializzato in “distressed investments”: aziende in crisi da ristrutturare, prestiti bancari in sofferenza e real estate. Il fondo speculativo, secondo il Financial Times, ha fiutato il business Alitalia presentando la sua proposta ai Commissari negli ultimi giorni, dopo essere rimasto fuori dall’asta ufficiale «per i suoi termini troppo restrittivi». Cerberus gestisce asset per circa 40 miliardi di dollari in tutto il mondo e in Italia è molto attivo nel business dei crediti in sofferenza delle banche. Gli interessi del fondo spaziano in tutti i settori, dall’automotive alla farmaceutica, dalla finanza alle armi. Nel settore aeronautico una decina di anni fa ristrutturò Air Canada, oltre a partecipare alla gara per l’acquisto della portoghese Tap. Secondo Ft il fondo sarebbe pronto a investire tra i 100 e i 400 milioni di euro per ottenere il controllo dell’intera Alitalia, sia le attività di volo che quelle di terra, a patto di poter avviare una «ristrutturazione» seria di tutto il perimetro societario.
A fondare Cerberus nel lontano 1992 è stato l’allora 32enne Steve Feinberg, nato e cresciuto nel Bronx da una famiglia ebraica, da sempre molto vicino al partito repubblicano tanto da aver assunto come chairman nel fondo speculativo l’ex vicepresidente di George Bush padre, Dan Quayle, e l’ex segretario al Tesoro di George Bush figlio, John Snow. Feinberg è stato uno dei grandi consiglieri di Trump all’epoca della campagna elettorale, e in molti scommettono in una prossima chiamata dalla Casa Bianca per rivestire un importante ruolo nell’amministrazione di “The Donald”.
Enrico Marro, Sole 24 ore, 25 ottobre 2017