In questa piovosa primavera qualcuno forse si illudeva di trovare un raggio di sole nel nuovo governo. Mi pare di capire che la pioggia che ostinatamente scende fuori stagione certifichi l’esistenza non di un governo ladro ma certamente un governo inadeguato alle aspettative di molti. Le motivazioni che Giorgia Meloni ha ben illustrato nella sua recente dichiarazione di voto alla Camera negando la fiducia al governo Letta suonano ora, dopo solo alcune settimane, più che mai profetiche. In quell’intervento la leader di Fratelli d’Italia ha fatto presente le difficoltà che avrebbe incontrato un governo quando i rappresentanti dei due maggiori partiti PD e PDL non riescono neanche ad affrontare un dibattito televisivo senza scannarsi ed a proposito proprio stamattina ad Agorà si è avuta l’ennesima riprova di come la Gemini e Colaninno, si siano dati battaglia sul solito tema dei processi a Berlusconi e sulle intercettazioni, tanto che poteva benissimo essere una registrazione di una trasmissione televisiva di qualche anno fa…..
La mancanza di coesione di questo esecutivo e l’alto tasso di litigiosità temuti non si sono fatti attendere molto e infatti la manifestazione del PDL di sabato scorso a Brescia ne è stata la chiara dimostrazione. Lo scontro tra il Presidente del Consiglio ed il suo Vice Alfano ha rischiato di far cadere il governo ed ha riproposto la difficoltà per chi riveste ruoli di governo nel PDL a conciliare quel ruolo con la difesa ad oltranza di Berlusconi. Il PDL che si stringe attorno al proprio leader e che attacca i giudici a testa bassa rappresenta la normalità ormai da anni, non è normale invece che questo clima di contrasto a certa magistratura di sinistra e di criminalizzazione dell’avversario si instauri quando con i post comunisti si sta insieme al governo.
Credo che questo sia un problema che rischierà di aggravarsi con il passar del tempo e che alla fine disorienterà anche gli elettori più fedeli abituati ad attaccare in modo virulento tutto ciò che sta dall’altra parte della barricata in nome dell’anticomunismo più viscerale. Del resto le dichiarazioni odierne del senatore del PD Zanda che definisce ineleggibile Berlusconi, unite alla proposta di legge sulle intercettazioni riproposta dal capogruppo PDL in commissione giustizia Costa non sembrano essere segnali confortanti dopo le dichiarazioni rapacificatorie avvenute nel ritiro dell’abazia di Spineto tra Enrico Letta e Alfano. Se a ciò aggiungiamo le difficoltà a mantenere le promesse sull’abolizione e la restituzione dell’IMU e le inopportune dichiarazioni sullo “ jus soli” fatte del ministro dell’integrazione proprio mentre i fatti tragici di Milano hanno riproposto in modo allarmante il problema del contrasto alla clandestinità, ci rendiamo ancor più conto della impossibilità di avere coesione in una maggioranza dove sono estremamente diversi i principi fondanti.
Fratelli d’Italia proprio alla luce di questi scenari è sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta stando all’opposizione. Il senso di responsabilità che è stato il totem sul quale si è fondato questo governo, rischia, se le tensioni continueranno, anche in previsione delle sentenze che riguarderanno Berlusconi, di diventare un boomerang. Alla fine temo risulterà alquanto irresponsabile aver preteso a tutti i costi di voler far convivere nello stesso esecutivo partiti che non perdono occasione per polemizzare e litigare aspramente perdendo di vista i problemi veri degli italiani.