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Home Economia

Aiuti capestro dall’Europa. Come funzionerà il “prestito” a strozzo

di Gianni Candotto
28 Maggio 2020
in Economia, Home
1
       

La propaganda governativa ci ha detto che l’UE creerà un comparto da 500 miliardi da dare “a fondo perduto” agli stati più colpiti e un comparto da 250 miliardi di prestiti. La quota dell’Italia, nella prima ipotesi di trattativa, quella come già annunciato e scritto più favorevole all’Italia, sarebbe al massimo di 173 miliardi, divisi in 91 miliardi di prestiti e 82 miliardi di trasferimenti “a fondo perduto”. Messa così si potrebbe dire: che bella cosa!
E invece no, non è così. Vediamo perchè.
1) i 500 miliardi “a fondo perduto” verranno finanziati pro quota dagli stati membri con i loro bilanci. Quindi non sono a fondo perduto. E dato che l’Italia ha una quota del 12% del bilancio UE la sua quota sarà di 60 miliardi. Comunque si dirà: ci sono 22 miliardi in più (82 miliardi che riceverebbe l’Italia mettendone 60). Premettiamo che questa è la fase iniziale della trattiva nella verisione più favorevole all’Italia e come ha ben spiegato la Merkel adesso ci sarà il negoziato con gli stati contrari (Austria, Olanda, Svezia ecc.ecc.). In un negoziato si cede da entrambe le parti un poco. Quindi se la versione migliore è che arrivino 22 miliardi (divisi in 3 anni, quindi 7,5 miliardi all’anno, che sono un’inezia sul bilancio italiano di 1.600 miliardi) dopo la trattativa è logico pensare che o si ridurranno di molto o spariranno o l’Italia riceverà di meno di quel che verserà. Ma questo lo vedremo tra qualche mese.
2) ma questi soldi che l’Italia dovrà restituire integralmente o quasi o più di quel che riceverà, non sono nemmeno liberi. Sono vincolatissimi: l’UE ha già detto che saranno legati a determinati capitoli di bilancio, tipo la green economy e l’innovazione, non saranno spendibili dall’Italia in base alle proprie necessità.
3) Oltre a non poterli spendere come vogliamo, dobbiamo promettere di fare “riforme strutturali” come ben spiegato sempre dalla Merkel. In pratica riforme lacrime e sangue come ha sempre chiesto l’Unione Europea.
Ricapitolando: l’Unione Europea ci dà dei soldi che dobbiamo tornare e ce li presta in cambio di decidere lei come dobbiamo spenderli e per di più ci obbliga a riforme lacrime e sangue per averli. A tutti gli effetti un è prestito a strozzo con commissariamento della politica italiana per i prossimi decenni.
Ma non abbiamo altra strada? Certo che ce l’abbiamo: i BTP 30ennali nell’ultima asta avevano una richiesta di 48 miliardi a fronte di 6 miliardi offerti dall’Italia. Il che significa che l’Italia è in grado di finanziarsi per centinaia di miliardi da sola. Senza chiedere prestiti a strozzo, ma semplicemente chiedendo prestiti liberi ai propri cittadini. Ma tra avere soldi liberi, freschi, puliti e soprattutto italiani e avere prestiti a strozzo con vincoli assurdi dall’Unione Europea il governo vuole percorrere la seconda strada.
Una vergogna assoluta.

 

Tags: coronaviruseconomiaUnione Europea
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Commenti 1

  1. Valter Ameglio says:
    3 anni fa

    Tutto logico e condivisibile sulla carta ma c’è un ma.
    Che in economia si chiama fiducia
    Che evidentemente manca se da una ventina di anni a questa parte si è accentuato il fenomeno del materasso come bene rifugio.
    Se esistono all’incirca 1400 mld parcheggiati sui c/c degli italiani ( senza fare i Trilussa della situazione siamo un popolo che ha ancora una buona solidità economica nonostante tutto, ma che ha il grosso del risparmio nel mattone) vuole dire , senza tanti giri di parole, che l’italiano non si fida ed ha paura.
    Non si fida della classe politica che lo sta guidando ma non solo da adesso , non si fida della classe imprenditoriale nostrana ed ha paura e difficilmente confida in qualche istituzione statuale.
    Ha paura ( ora terrore post pandemia) del proprio futuro e non vede roseo il proprio avvenire e di quello dei propri figli.
    Altrimenti non sarebbe passato in pochi anni dall’essere definito bot people a quello che preferisce pagare pur di avere a disposizione e cash il proprio sudato risparmio.
    Sfiducia nelle istituzioni che si vede non solo nell’assenteismo alle urne ma anche e soprattutto quando si parla dei propri soldi
    Se pensiamo che la Borsa di Milano vale complessivamente sui 500 mld ( di cui la metà sono finanziari ed assicurativi) possiamo immaginare quanto bisogno avrebbero le nostre imprese per restare sui mercati e senza paure di acquisizioni estere. 500 mld li vale FB da sola , quindi siamo provincia di un impero altrove
    Ma evidentemente i nostri imprenditori non riescono più ad intercettare neanche il piccolo risparmio interno e lo slogan del prima gli italiani in borsa non vale.
    Forse perchè i nostri industriali , tranne rarissime eccezioni, non hanno dato grandi prove di sagacia, di coraggio e di visione strategica?
    Se pensiamo che l’ex Presidente di Confindustria ha i libri in Tribunale non siamo tanto lontani dalla risposta.
    Veniamo , però, all’attualità stringente ed al rebus Europa si / Europa no
    Giustissimo e politicamente , non solo finanziariamente, conveniente attingere dal risparmio interno.
    Però per le stesse motivazioni di cui sopra per donare l’oro alla Patria bisogna crederci. Bisogna credere che i sacrifici da fare e che dovranno, inevitabilmente, essere fatti saranno utili al Paese.
    E da italiani chi ce lo può assicurare?
    La stessa politica che ci ha portato sull’orlo del precipizio?
    La stessa politica che oltre allo slogan buono per la prossima tornata elettorale non sa andare?
    Tanto vale che mi esploda il materasso allora! Sperando che non mi tocchino la casa
    1400 mld di cash anche a fronte di una follia collettiva e di furore patriottico per tutte le sottoscrizioni future basterebbero per 3/4 anni di normale amministrazione ( siamo nei bilanci di previsione sui 600 mld di entrate in regime di “normalità” cioè pre pandemia)
    Non si riuscirebbe in ogni caso a dare , anche avendone le idee necessarie, il colpo d’ala, la famosa inversione di tendenza necessaria a fare ripartire il nostro disgraziato paese.
    In ogni caso il lenzuolo sarebbe lo stesso corto perchè 600 mld di entrate con tutta l’economia ferma te li puoi sognare nei prossimi anni
    Resta il fatto che devi essere tu Stato a farmi pulsare il cuore del patriottismo , devi essere tu Stato a darmi tutte le rassicurazioni che i miei sudati soldi sono al sicuro e non diventano carta da wc
    Come diceva la Sora Lella ( che al Governo avrebbe fatto sicuramente meglio)
    ” ma che ce stanno a pija per il c…?
    Prima o poi i nodi sarebbero arrivati al pettine ed il tempo degli slogan vacui passato
    Se prima eravamo in una situazione pre agonica ora dopo il virus ( che è stato solo un acceleratore e non la causa) ci sarà da ridere
    Ma non vedo statisti in giro
    Povera patria cantava Battiato

    Rispondi

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