Memoria e eternità della famiglia. Enea, protetto dalla madre Afrodite, lascia Troia in fiamme, colpita al cuore dall’inganno dell’Odisseo. Il principe guerriero dei Dardani con pochi amici s’inoltra verso l’esilio. Una strada senza ritorno. Sulle spalle porta il padre Anchise e, accanto a sé, il figlioletto Ascanio. È la famiglia eroica, simbolo della discendenza e della tradizione, fondamento dell’identità in divenire. La loro non è una fuga, ma la ricerca di una nuova vita ove fondare una nuova città, una nuova patria. Un Impero. Un sogno.
Storie lontane, ma sempre terribilmente attuali. Gli echi di Virgilio — la Classicità, il mondo greco-romano, Augusto, il tempo della Concordia ritrovata dopo le terribili guerre civili seguite all’assassinio di Cesare — risuonano potenti anche in questo primo scorcio del Terzo millennio. Come ricorda il teorico delle “nuove sintesi”, nel suo viaggio verso le coste del Lazio, Enea dimentica Didone — la tentazione — perde Anchise — il passato — sulla punta estrema della Sicilia, ma porta con sè Anchise — il futuro — sino alle nuove terre dove lo attende Lavinia. Un domani tutto da conquistare.
Su queste coordinate volutamente “inattuali”, Alain de Benoist affronta con maestria e sapienza le grandi questioni della coesione sociale, della persistenza di valori della parentalità, di identità di genere, dell’affievolimento dei legami, della resistenza alla decomposizione dei ruoli e alla deriva dell’individualismo narcisista. Lontano da schemi rassicuranti e noiosità moralistiche e sempre profondamente distante da ogni pensiero debole e “corretto”, il pensatore francese individua nella famiglia — seppur oggi soggetta a disgregazione, confusione e diversificazione — una delle strutture intermedie indispensabili per costruire un ponte tra l’individuo e la società. Un libro da leggere.
Alain de Benoist
FAMIGLIA E SOCIETA’
Edizioni Controcorrente, Napoli. 2013
Ppgg. 222, Euro 20,00