Alain Delon alla soglia dei suoi primi ottant’anni — il compleanno cade il prossimo otto novembre — non demorde, non si ritira. Attacca e provoca i suoi nemici di sempre: i tartufi progressisti, gli ipocriti, i buonisti, i noiosi.
In questi giorni Alain ha offerto la sua piena solidarietà a Nadine Morano, ex ministro gollista del governo Sarkozy, colpevole d’aver ricordato in una trasmissione televisiva una celebre frase di Charles De Gaulle: « La France est un pays de race blanche ». Un’ovvietà che ha scatenato polemiche furibonde tra i cultori del multiculturalismo e un’imbarazzata scomunica da parte di Sarkò (improvvisamente dimentico delle sue dichiarazioni sulla «Francia cristiana delle cattedrali» etc. etc.). Delon non ha perso tempo e ha definito, in un’intervista a TV Magazine, l’attacco alla Morano « ridicule, grotesque et qui n’a aucun sens ».
Ma non solo. Con lievità e perfida, ha aggiunto «solo una domanda : quale razza abita il Kenya è un paese di quale razza? Le persone lì sono nere, dunque… ». Delon ha poi continuato con un omaggio alla giovane politica « Nadine Morano ha le palle, non ha paura d’affermare delle cose sacrosante, Chapeau! ».
Ma non è tutto. L’attore, come un fiume in piena, ha proseguito sottolineando, una volta di più, il suo disprezzo pieno per François Hollande et Manuel Valls: due deboli, due inetti, « Ho conosciuto la Francia del Général de Gaulle è onestamente, c’était autre chose ». Sul Front national, Alain ha affermato « il Front national rappresenta 6 milioni di cittadini. C’est 6 millions de cons? Possiamo non amarli, ma dobbiamo rispettarli» .
Dulcis in fundo, Alain ha rivendicato la sua lunga amicizia con Jean-Marie Le Pen. « Siamo amici da cinquant’anni, mezzo secolo. Non entro nelle questioni tra Marine e suo padre, ma capisco i motivi del successo del FN. La gente è sempre più disorientata, impaurita, delusa. Je le confirme: les gens ne savent plus où ils en sont, alors pourquoi pas le Front national… ».
Buon compleanno, Alain…