Così come tutti gli insulti ad Alfano sono stati dimenticati dai media quando Angelino si è trasformato in un quasi statista, libero, coraggioso, indipendente, con un grande futuro politico grazie alla sua indubbia statura intellettuale ed alla sua dirittura morale. Un uomo con il quid. Perché? Ma perché aveva abbandonato Berlu al suo destino da pregiudicato, perché se n’era andato portandosi dietro un nugolo di colonnelli (indispensabili per sostenere l’altro privo di quid, Letta) e pochi soldati. Ed allora vai di peana. Sino a quando non si è affacciato il nuovo che avanza, il burattino Matteo. Ed il perfido Angelino ha provato, secondo i media, a ricattarlo. Chiedendo poltrone e visibilità. Ed immediatamente i giornalisti che avevano scoperto il quid alfaniano, l’han subito ricollocato sotto terra.
In pratica, per i media, Angelino sta solo cercando di sopravvivere per evitare che un voto in tempi brevi sancisca la morte del suo partitino appena nato. Se si votasse con il meccanismo messo a punto da Berlu e Renzi, Ncd sarebbe destinato ad una misera fine. Dunque o Angelino lavora per bene a sostegno di Matteo, aiutandolo a diventare il padrone dell’Italia per conto di Davide Serra, oppure trova il quid per rompere tutto ed andare a votare. In ogni caso è un morto che cammina. Mica male per uno che, solo due mesi fa, era uno statista in via di conferma.
Un percorso mediatico, quello di Alfano, che ricorda quello di Al Fini: da nipotino del Duce o di Almirante si era trasformato in statista e “TERZA CARICA dello STATO” non appena litigato con Berlu. Sostenuto dai media, difeso anche in occasione dell’ignobile vicenda della casa di Montecarlo, tutelato in ogni modo. Sino a quando è servito ai giochetti di lorsignori. Dopodiché i media che l’avevano esaltato l’hanno spernacchiato e cancellato. Per la felicità di Berlu. Che, circondato da quelli che Alfano definisce come “inutili idioti”, ora potrebbe dedicarsi ad analizzare il voto in Sardegna, prima di continuare ad illudersi su una vittoria in perfetta solitudine alle Europee, alle regionali, alle politiche.