Censura/denunzia scolastica, severa e motivata, è quella contenuta nel lungo editoriale di Ernesto Galli della Logga , “Destra e Sinistra. I partiti in crisi di identità”. E’ una crisi nasce ed generata dalla fine del sistema elettorale proporzionale si è ampliata con la formazione delle coalizioni, precarie e strumentali, come l’”Ulivo” ed il “Popolo della Libertà”. Teorizzando il ruolo e la funzione dei partiti, Galli della Loggia avverte che “ogni partito […] ha il problema di essere ‘di parte’, rappresentare un settore specifico e in parallelo ‘un interesse generale, che serve a legittimarlo come forza di governo”.
Con un termine cronologico vasto e vago, per l’editorialista “da sempre” “ la sinistra tende a rappresentare le classi disagiate” e la Destra “si caratterizza come rappresentante degli equilibri sociali esistenti”. Li concretizza con termini “dal forte richiamo simbolico, la prima la ”Giustizia”, la seconda lo “Stato”.
A proposito della posizione solo astratta, tenuta in questi mesi della pandemia, il governo giallorosso è stato ben lontano dal varare misure concrete e tangibili per le “classi disagiate” (v. l’incredibile crescita del passo di povertà) mentre sono stati emessi provvedimenti ridicoli, come l’acquisto dei monopattini e delle biciclette e gli sconti sulle autovetture. Del resto i sindacati, tutti di sinistra, l’altro un tempo di destra è sparito, mi pare, se non sbaglio, si chiamasse Ugl (?), si sono prodigati nella salvaguardia dei ceti del pubblico impiego, della scuola, per non parlare della magistratura, in cui spadroneggia. Non si riesce poi onestamente a rintracciare ed afferrare la caratterizzazione impressa alla Destra .
“Ancora la Sinistra sembra aver deposto ogni atteggiamento critico verso l’establishement del Paese (verso ogni suo settore, dalla giustizia alla grande banca [il Monte dei Paschi]) di cui anzi sembra essere diventata il più delle volte un sostegno ed un punto di riferimento (nonché un serbatoio di approvvigionamento. Basti ricordare a questo proposito il rinnovo sottoscritto anche dei suoi ministri delle concessioni autostradali, che hanno consentito a fare di fare e lucrare quello che volevano”.
Galli della Loggia non abbandona mai la linea teorica, ignorando la virulenza, la faziosità e l’alterigia di Conte e dei suoi ministri cortigiani , lontani dal concedere la la dovuta e doverosa attenzione alle proposte della Destra e dei suoi alleati, respinte fino al continuo disprezzo. E’ della Destra presente alle Camere l’aver subito e tollerato gli errori del presidente Solinas, sardista, le dichiarazioni “esuberanti” di Fontana, leghista, sul futuro del Paese, affidato solo ai suoi conterranei, e dell’altro leghista Zaia. Va invece condiviso totalmente l’ammonimento conclusivo del cattedratico in quiescenza: “Sia chiaro: nessuno pensa che in politica tutto debba restare come prima, che non sia naturale ed opportuno cambiare in certe circostanze scelte e strumenti. Ma ripudiare tacitamente i propri valori stravolgendoli è un’altra cosa che si chiama avventurismo”.
Per fortuna, nella Destra autentica e seria, con l’iniziativa, guidata da Landolfi ci si sta muovendo .