La signora Merkel probabilmente tutto si aspettava ma d’esser criticata da Tenzin Gyatso 14° Dalai Lama e premio Nobel per la pace , no, proprio no.
E invece la massima autorità spirituale del buddismo tibetano, simbolo di comprensione e tolleranza ma non di stupidità, ha espresso la sua assoluta contrarietà alle folli politiche migratorie della cancelliera teutonica. In una densa intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, il capo religioso ha concordato pienamente con le tesi dell’AfD e dei conservatori tedeschi che chiedono un limite all’invasione e l’inizio dei rimpatri.
«Se guardiamo i profughi in faccia, soprattutto le donne e i bambini, proviamo compassione», ha spiegato “l’Oceano di saggezza” «bisogna aiutarli ma d’altra parte sono diventati troppi. L’Europa e la Germania non possono diventare arabe. La Germania è la Germania».
Intervistato nel nord dell’India, a Dharamsala, dove vive in esilio dal 1959, Tenzin Gyatso ha anche suggerito che i profughi dovrebbero tornare a casa dopo un breve soggiorno. «Moralmente dovrebbero restare solo temporaneamente, per poi tornare nei loro paesi d’origine e aiutarli nella ricostruzione». Punto e basta.
Chissà cosa ne pensa il suo “collega” argentino, attualmente domiciliato in piazza San Pietro a Roma.