Il Parco Nazionale Gran Paradiso compie cent’anni. Un’ottima notizia per un anniversario importante che ci riporta ancora più indietro nel tempo, addirittura al 1856 quando Re Vittorio Emanuele II dichiarò Riserva Reale di Caccia le montagne del Gran Paradiso, salvando così dall’estinzione lo stambecco che in quegli anni aveva ridotto la sua popolazione a livelli allarmanti. Il sovrano formò un corpo di guardie specializzate e fece costruire sentieri e mulattiere che, ancora oggi costituiscono l’ossatura viaria per la protezione della fauna da parte dei guardaparco e formano il nucleo dei sentieri escursionistici.
Nel 1919 Re Vittorio Emanuele III volle regalare allo Stato italiano i 2.100 ettari della riserva di caccia, purché vi creasse un parco nazionale. Il 3 dicembre 1922 veniva istituito il primo parco nazionale italiano, quello del Gran Paradiso, con il fine di conservare per le generazioni presenti e future, gli ecosistemi di rilievo internazionale e nazionale delle valli attorno al massiccio del Gran Paradiso.
Nel corso di questi cento anni ha visto nel mantenimento della biodiversità, del paesaggio, nella ricerca scientifica e nello sviluppo sostenibile del proprio territorio le finalità principali attraverso le quali mantenere inalterati i valori naturalistici ed ambientali, migliorandone la conoscenza ed il rispetto. Il Parco oggi registra milioni di presenze annuali, e vanta una rete di sentieri di 850 km e dieci centri visitatori. Nel solco della sua storia centenaria e senza perdere i suoi elementi fondanti, evolve continuamente; accanto a una ricerca scientifica di livello internazionale e un incremento delle presenze faunistiche, con il ritorno del lupo e la prima nidificazione del gipeto sulle Alpi Occidentali dopo l’estinzione, nascono progetti finalizzati a valorizzare i prodotti e le imprese locali come il Marchio di Qualità Gran Paradiso.
Fonte Parco Nazionale del Gran Paradiso