È possibile fermare la guerra? A questa domanda cerca di rispondere il Convegno a cui sono stato invitato, organizzato il 27 maggio a Roma dal centro studi CESEN e dall’Associazione IDENTITÀ EUROPEA, in collaborazione con l’Associazione di partite IVA PARTITALIA.
Alle ore 15 a Palazzo Wedekind si confronteranno personalità diverse che però hanno avuto il coraggio di prendere posizioni controcorrente rispetto alla “propaganda di guerra” che sta imperversando in Italia dallo scoppio del conflitto. Condannare senza esitazioni l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin non significa ignorare le ragioni profonde di questo conflitto, perché solo partendo da queste ragioni si può proporre un piano di pace realistico e credibile, che ha come primo passo un immediato cessate il fuoco connesso ad una altrettanto immediata interruzione della fornitura di armi a Kiev.
La speranza, che diventa richiesta pressante alla nostra politica, è che l’Italia possa diventare protagonista di questo processo di pace, seguendo l’accorato appello di Papa Francesco ed affiancando la Francia e la Germania nel tentativo di smarcarsi dall’atteggiamento estremista dell’Amministrazione Biden. Tutto il contrario di quello che sta facendo il Presidente Draghi che ha completamente allineato il nostro Paese alle direttive americane, ignorando i danni devastanti che questo conflitto sta producendo nella nostra economia e nei precari equilibri politici e sociali del Mediterraneo.