- 71Shares
Pessime notizie per il signor Arcuri a tutt’oggi commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 e terminale operativo del ministro Speranza (oltre che organico alla galassia del defunto, ma mai sepolto, PCI). Bocciate dal neo premier le imbarazzanti “primule” ideate dall’architetto Boeri (costo 400mila euro ognuna) e modificato radicalmente il piano vaccinale, prosegue invece l’inchiesta della Procura di Roma sullo strambo affidamento di 1,25 miliardi a tre consorzi cinesi per l’acquisto di 800 milioni di dispositivi di protezione avvenuto attraverso l’intermediazione personaggi molto (troppo?) vicini al super commissario.
Tra Roma e Milano la Guardia di Finanza ha sequestrato beni di lusso, conti correnti, quote societarie. Valore totale di 70 milioni di euro. Secondo l’accusa sono il frutto di guadagni illeciti ottenuti grazie all’attività di mediazione per l’acquisto delle mascherine dalla Cina, durante la prima ondata di coronavirus. Dato inquietante: l’operazione è solo uno spezzone di una vasta inchiesta sull’affidamento (valore complessivo di 1,25 miliardi di euro) effettuato da Domenico Arcuri, a favore di tre consorzi cinesi per l’acquisito di oltre 800 milioni di mascherine, effettuate con l’intermediazione – non contrattualizzata dalla Struttura – di alcune imprese italiane.
Otto gli indagati dalla procura di Roma: Mario Benotti (lo pseudo professore universitario smascherato da Giletti), Andrea Vincenzo Tommasi, Antonella Appulo, Daniela Guarnieri, Jorge Edisson Solis San Andrea, Daniele Guidi, Georges Fares Khozouzam e Dayanna Andreina Solis Cedeno. Nel procedimento sono coinvolte quattro società: la Sunsky srl, Partecipazioni Spa, Microproducts It Srl e Guernica Srl. Le accuse ipotizzate dalla procura sono, a vario titolo, ricettazione, riciclaggio, traffico di influenze illecite in concorso e aggravato dal reato transnazionale, illeciti amministrativi in materia di responsabilità amministrativa degli enti. Arcuri sdegnato annuncia denunce, l’inchiesta intanto procede. Attendiamo notizie (e decisioni) dal nuovo governo.