• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
sabato 2 Luglio 2022
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Multimedia

“Assassinio sul Nilo”: anche Branagh paga tributo al politicamente corretto

di Tommaso de Brabant
13 Febbraio 2022
in Multimedia
0
“Assassinio sul Nilo”: anche Branagh paga tributo al politicamente corretto
       

Dal romanzo di Agatha Christie, già portato al cinema nel 1978 da John Guillermin, con Peter Ustinov protagonista. Hercule Poirot, detective belga segnato nel volto e nei sentimenti dalla Grande Guerra, sorveglia i passeggeri del Karnak, battello di lusso che solca il Nilo con a bordo gli ospiti di Linnet, ereditiera viziatissima in procinto di sposarsi con Simon, bellone mantenuto: sulla loro unione incombe Jacqueline, già amica di Linnet e fidanzata di Simon, rancorosa per il loro tradimento.

Per la seconda volta, Kenneth Branagh si dirige nei panni di Poirot, investigatore privato geniale e stracolmo di compulsioni: il precedente episodio è stato “Assassinio sull’Orient Express” (2017, già girato da Sidney Lumet nel 1974, con Albert Finney nel ruolo dell’inquisitore baffuto), dall’enorme successo di pubblico.

Come già col “Diabolik” col terzetto Leone-Marinelli-Mastandrea diretto dai fratelli Manetti, la Mondadori ha accompagnato l’uscita dei film con romanzi e un fumetto.

Manca, a questo “Assassinio sul Nilo”, il punto di forza dei film citati: il cast stellare (che diventava anche il loro limite, traducendosi in parate un po’ fini a se stesse). “Assassinio sull’Orient Express” di Lumet, con Finney/Poirot, annoverava: Ingrid Bergman, Lauren Bacall, Jacqueline Bisset, Vanessa Redgrave, John Gielgud, Sean Connery, Martin Balsam, Richard Widmark, Anthony Perkins (eccetera); e “Assassinio sul Nilo” di Guillermin con Ustinov/Poirot, invece: Bette Davis, Maggie Smith, Mia Farrow, Jane Birkin, Angela Lansbury, Olivia Hussey, David Niven, Jack Warden, George Kennedy; il precedente film di Branagh contava su (la solita) Judi Dench, (le sopravvalutate) Olivia Colman e Penelope Cruz; Michelle Pfeiffer, Derek Jacobi, Willem Dafoe, Johnny Depp. Cast inferiore ai due film degli anni ’70, ma superiore a quello in questione: a parte l’ottimo Branagh (nonostante l’iniziativa e la regia siano sue, evidentemente distratto: forse il film gli è servito soltanto per finanziare “Belfast”), l’elemento migliore è la Gadot (per la cui presenza il film è stato vietato in alcuni paesi arabi). Gli altri restano sul vago: bravino Tom Bateman, statico Russell Brand (il quale, sapendo di non poter recitare, si era riciclato come predicatore di ovvietà in tv). Rose Leslie ed Emma Mackey, con i volti che si ritrovano, potrebbero rendere di più: ma non vanno oltre la loro formazione da serie tv. Sophie Okonedo e Letitia Wright interpretano due stereotipi (la cantante blues scafata e la ragazza nera in lotta col mondo). Non era necessario riesumare Annette Bening. Dawn French e Jennifer Saunders erano appaiate anche in uno show televisivo della BBC (“French & Saunders”).

Un cast meno che discreto, in un film sepolto dal CGI. Riprese svoltesi interamente in uno studio poco fuori Londra: è tutto finto, e si vede. Completamente fuori luogo il prologo nella Prima Guerra Mondiale, che ha il solo risultato di rattristare lo spettatore a inizio film. I siparietti “sexy” del triangolo Gadot-Hammer-Mackey sono soltanto volgari (Linnet che si paragona a una cavalla citando “Antonio e Cleopatra” è una scemenza degna del rimborso del biglietto).

Girato nell’autunno 2019: ultime riprese importanti (sinora) per lo sciagurato Armie Hammer, bonazzo di due metri (qui con baffi alla Errol Flynn) già noto per “Chiamami col tuo nome” di Guadagnino, poi travolto da una serie di scandali (forse artefatti).

Campanello d’allarme: appena discreto, “Assassinio sul Nilo” è a oggi il miglior film della carriera di Gal Gadot (che per carità è bravina, ma Lady Gaga che frequenta i set persino meno di lei ha già una filmografia più dignitosa), super-modella israeliana celebre per i film di “Wonder Woman”, la quale è anche una delle star più potenti di Hollywood: segno che, nello showbiz amministrato dal pensiero unico, dal politicamente corretto e dalla “cancel culture”, gli artisti diventano importanti non per meriti artistici, ma per l’allineamento ai dettami dei padroni del vapore (si pensi al prestigio attribuito a Natalie Portman ed Emma Watson, precocemente ritiratesi dalle scene perché non ne hanno bisogno).

Così come tra le navi da crociera è in uso il nefasto uso del cosiddetto “inchino” (avvicinarsi alla costa a sirene spiegate), anche il Karnak del film di Branagh si inchina al politicamente corretto. Spunta, dal nulla, una coppia lesbica; e le Otterbourne, madre e figlia (in origine, una scrittrice e la pargola, interpretate dalla leggendaria Angela Lansbury e da Olivia Hussey, una delle attrici più belle e sottovalutate di sempre) diventano “coloured” (una cantante blues e la figlia-manager, entrambe antipaticissime). Si sa, alla Christie le questioni LGBT e il movimento Black Lives Matter stavano tanto a cuore…

Tags: Agatha ChristiecinemaKenneth Branagh
Articolo precedente

Il culto del brutto tracima ovunque. Ma solo la bellezza ci potrà salvare

Prossimo articolo

Giochi di guerra e veri obiettivi

Tommaso de Brabant

Correlati Articoli

“Elvis”: Luhrmann & Butler raccontano il Re
Multimedia

“Elvis”: Luhrmann & Butler raccontano il Re

di Tommaso de Brabant
1 Luglio 2022
0

https://www.youtube.com/watch?v=Q_up6usReAQ Il “colonnello” Tom Parker, manager di Elvis Presley, prova a discolparsi dall’accusa d’aver distrutto il suo pupillo (morto d’infarto...

Leggi tutto
“The Other Side”: un horror con tante idee (altrui)

“The Other Side”: un horror con tante idee (altrui)

23 Giugno 2022
“Secret Team 355”: spionaggio, buonismo e misandria

“Secret Team 355”: spionaggio, buonismo e misandria

27 Maggio 2022
The Northman, o dei vichinghi prima dei normanni

The Northman, o dei vichinghi prima dei normanni

17 Maggio 2022
Carica altro
Prossimo articolo
Giochi di guerra e veri obiettivi

Giochi di guerra e veri obiettivi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

“Elvis”: Luhrmann & Butler raccontano il Re

“Elvis”: Luhrmann & Butler raccontano il Re

1 Luglio 2022
Nel vuoto della politica resiste solo l’idea di comunità

Nel vuoto della politica resiste solo l’idea di comunità

1 Luglio 2022
Mar Nero/ I russi evacuano l’Isola dei Serpenti. Una scelta obbligata

Mar Nero/ I russi evacuano l’Isola dei Serpenti. Una scelta obbligata

30 Giugno 2022
Il grande inquisitore dem mi ha scoperto: sono un putiniano e non lo sapevo. Il dossier farsa di Andrea Romano

Il grande inquisitore dem mi ha scoperto: sono un putiniano e non lo sapevo. Il dossier farsa di Andrea Romano

30 Giugno 2022

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In