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Home L'Editoriale

Auguri e addii per l’anno che verrà

di Eugenio Pasquinucci
18 Gennaio 2021
in L'Editoriale
0
Auguri e addii per l’anno che verrà

Auguri a tutti coloro che hanno esposto sui balconi la scritta “Andrà tutto bene!”, pensando  che bastasse una bandiera arcobaleno perché tutto si aggiustasse. Come quando costoro esibivano la parola “Pace”, convinti che ogni guerra cessasse o ancora la scritta “Comune denuclearizzato” per bloccare eventuali radiazioni letali. Questa volta però non era bassa retorica propagandistica, questa volta si moriva davvero e quell’” Andrà tutto bene” è suonato irridente per chi il morto ce l’aveva in casa. Auguri, ma togliete quelle scritte e per una volta chiedete scusa.

Addio a quel primario pneumologo di ottant’anni, ricoverato in terapia intensiva, che chiese di cedere il suo respiratore ad un paziente più giovane; fu accontentato e l’anziano medico compì l’ultimo nobile atto della sua missione.

Auguri a quei due medici di base, marito e moglie, che a marzo, con l’arrivo del lockdown, chiusero lo studio e si resero irreperibili. A qualcuno dissero:” Non vogliamo certo morire per i nostri pazienti “. Purtroppo li ha ascoltati un certo Ippocrate a cui prestarono giuramento, e il grande medico dell’antica Grecia ancora si rivolta nella tomba. Auguri ma con il prossimo anno cambiate mestiere.

Addio a tante anziane ospiti di una casa di riposo nel centro di Milano; un giorno di aprile il prete dell’ospizio volle benedire le loro camere, ad una ad una. Aveva un po’ di tosse ed una fastidiosa febbriciattola lo zelante prelato, quel giorno. Fatto sta che ad una ad una diciassette vecchiette, ma ho paura di aver perso il conto, in una macabra staffetta si sono passate il Covid e sono prematuramente scomparse, l’ultima di cui si sappia a fine luglio. Auguri al prete ma faccia tante penitenze.

Auguri a quell’infettivologa, così si era definita, di una conosciuta Rsa milanese, che a fine febbraio così apostrofò un infermiere sorpreso in corsia ad indossare una delle prime mascherine :”Toglitela, che oltretutto provochi un danno erariale alla clinica !” E auguri all’infermiere, troppo saggio per questo mondo di matti.

Auguri a quei due consiglieri di zona di sinistra che a nome della Resistenza hanno donato ai medici di famiglia un pacchetto simbolico contenente mascherine, guanti e camici usa e getta, come ringraziamento e riconoscimento per quanto hanno fatto in questi mesi. Il dono ha raggiunto tutti, medici con simpatie di destra o di sinistra, senza distinzioni.  Facciamo finta di pensare che non se ne siano dimenticati, che abbiano voluto veramente premiare tutti, sapendo di raggiungere con il loro ringraziamento anche professionisti che in altre occasioni avrebbero voluto far penzolare a testa in giù. Facciamo finta, nella speranza di un mondo migliore, senza odio e senza ostracismi.

Auguri alla virologa Capua, dottoressa veterinaria , che in una recente intervista ha dichiarato che alcuni dialetti potrebbero veicolare il virus Covid con maggiore intensità. Ha citato la parlata toscana e calabrese, per via delle consonanti aspirate. Ha anche tirato fuori che quelli con la erre moscia contaminano di più, per via di sputacchi involontari. Non ha tirato in ballo la lingua araba, ricca di aspirate, per via del politicamente corretto. Ne deduciamo che sulle spiagge di Capalbio  i radical chic e le loro erre mosce ed i vu cumprà marocchini ed i bagnini toscani tutti insieme ,provocherebbero un pericoloso mix di micro particelle virali  volanti . Auguri a che non accada nulla di tutto questo. Auguri alla dottoressa Capua scongiurando lei e tutti i suoi colleghi virologi di non sparare più mitragliate di minchiate per tutto il prossimo anno.

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