La parola profezia è oggi associata ad una serie di speculazioni di carattere metafisico, mal costruite ed intrise di superstizione, come nel caso dei tanti libri e dei tanti documentari che trattano il tema del 2012.
L’aspetto profetico del pensiero del filosofo di Pistoia, non consiste nel far leva sulle pulsioni più grossolanamente irrazionali dell’essere umano, ma consiste in una lettura della realtà del pensiero che è scarna dai pregiudizi proposti dalla società dei media.
Uno dei motivi per i quali il suo pensiero non viene studiato e apprezzato da determinati ambienti consiste nell’oggetto di una parte della sua riflessione: il marxismo.
Parlare di marxismo oggi non è facile. Esistono due marxismi con i quali bisogna fare i conti: quello della cultura dominante, dove il marxismo non viene interpretato per ciò che è, ma per ciò che è oggetto della sua critica e il marxismo reale, che è studiato per ciò che effettivamente è. Ovviamente il primo prevale sul secondo.
Del Noce ha avuto il coraggio di guardare al marxismo nel suo aspetto più autentico, ossia quello del pensiero. Le sue argomentazioni non hanno fatto leva sui risultati finanziari e umani disastrosi ottenuti dai diversi regimi comunisti nella storia, per i quali è sempre pronta una giustificazione basata sulla distinzione tra teoria e pratica. Per non parlare di espressioni come “deviazionismo di destra” che sono delle vere e proprie acrobazie intellettuali per nascondere la verità a dei giovani dalle belle speranze.
La geniale intuizione del filosofo sta nell’aver individuato un’importante inconciliabilità tra utopismo rivoluzionario a e materialismo storico.
Il secondo ha tagliato le radici ideali al primo e si è conservato nella società mediante un’istanza materialista generica che si è trasformata in nichilismo di massa.
La verità della sua intuizione si è manifestata in maniera concreta dopo il crollo del muro di Berlino. Risulta molto complesso confutare tale teoria, se non impossibile.
Questa impossibilità ha determinato un atteggiamento di occultamento di certi temi e di certi pensatori per evitare di affrontare nodi strutturali del pensiero moderno.
Ogni buona voce profetica riamane spesso inascoltata.
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