Oggi a Vienna si vota. Un’elezione centrale per il futuro politico dell’Austria e probabilmente un evento storico. Il voto di oggi segnerà l’evaporazione della “Vienna rossa”, un primato durato quasi un secolo. La capitale austriaca, da quando è nata la Repubblica dal 1919 è sempre stata— a parte la breve parentesi nazional-socialista — socialdemocratica.
Con buona pace dei nostalgici, i sondaggi prevedono una sconfitta netta per Partito socialdemocratico (Spö), che fino a 10 anni fa aveva a Vienna la maggioranza assoluta e poteva governare in splendida solitudine, e l’avanzata dei liberalnazionali del Fpö. I Verdi dovrebbero conservare il loro 12,5% mentre il Partito popolare (Övp) perderà quasi 5 punti percentuali, scendendo sotto la soglia del 10%, che significa l’irrilevanza.
La partita, all’ultimo voto, si giocherà quindi tra Spö e Fpö. La destra nazionalista spera ovviamente nella vittoria piena e ha candidato significativamente il leader dei liberalnazionali, successore di Jörg Haider, il viennese Heinz-Christian Strache.
Ricordiamo che l’Fpö è il vincitore delle recenti elezioni in Stiria, nel Burgenland e due settimane fa in Alta Austria. Ovunque ha raddoppiato i suoi voti. Un’affermazione di Strache a Vienna sconvolgerebbe tutti gli equilibri nella capitale, ipotecando anche le prossime elezioni politiche nel 2016.