«La patria del melodramma ha trovato in Berlusconi, che è amico di tutti e nemico di nessuno, il primo dei suoi amanti. L’Italia è il paese che ama, il dado con lui è più che tratto e il suo: obbedisco! – l’ora tutta sua segnata dal destino – è il grande romanzo che Silvio consegna al mondo: “L’Italia è il paese che amo”.
Più che persona, il Cavaliere è personaggio. Maschera qual è, ha saputo farsi letteratura, e tutti i fatti della sua giornata – ancor più quelli incredibili – incuranti della realtà storica concorrono alla ben più travolgente verità, quella dello spettacolo. Non si sa se sia vera ogni diceria su di lui, ma di certo tutto quel che lo riguarda è ben raccontato».
Silvio – beato lui – e gli ex comunisti, da Occhetto a Putin; Silvio – beato lui – e gli ammiratori; Silvio – beato lui – e le bionde; Silvio – beato lui – e il calcio; Silvio – beato lui – e i palazzi. Il panegirico è, per tradizione, una lode spropositata, proferita non tanto per piaggeria quanto per ironia; Berlusconi ne ha ricevuti tanti, tantissimi per piaggeria; per ironia invece non ha ricevuti complimenti sperticati, ma sarcasmi feroci. Buttafuoco, che alla mensa del beato Silvio non si è seduto, non lo compone né per l’uno né per l’altro motivo: non cerca di compiacere il profeta di Arcore, né di scherzare sulla sua figura e sulle sue imprese. Beato lui (oltre che la locuzione che segue il nome di Silvio – beato lui – ogni volta che ricorre nel libro) è un omaggio – elegante, erudito e simpatico – a una figura sinceramente, esageratamente ammirata. Silvio – beato lui – era un personaggio spropositato: allora Buttafuoco pensa bene di ritrarlo con un tono non agiografico, ma di più. Mostrando al lettore quel che la scomparsa del beatissimo Dottore ha già squadernato di fronte non soltanto agli italiani, ma agli osservatori più attenti qua e là in giro per il mondo: che il presidentissimo (il quale aveva sì nemici, ma non era nemico di nessuno) era molto meno odiato di quel che ci è stato fatto credere.
Dicono alcuni che un uomo va valutato considerando anche quali siano i suoi nemici. Vedere chi fossero gli avversari (per scelta loro, dacché Silvio – beato lui – non lo era di nessuno) dell’ex Cavaliere aiuta a guardarlo meglio. Considerando poi – e Buttafuoco, bravo lui, ce lo fa notare e rinotare – che, se nel frattempo abbiamo cominciato a essere un poco liberi dall’asfissia di quell’opinione lì, la sola ammessa in società, l’unica plausibile accettata, è grazie anche a Silvio. Beato lui.
Pietrangelo Buttafuoco, Beato lui. Panegirico dell’arcitaliano Silvio Berlusconi, Longanesi – Mauri Spagnol, Milano, giugno 2023, 144 pagine, 17,90 euro
