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Bell’Italia/ Fabio Fognini conquista Montecarlo. 51 anni dopo Nicola Pietrangeli

di Fabio S. P. Iacono
22 Aprile 2019
in Home, Società&Tendenze
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Bell’Italia/ Fabio Fognini conquista Montecarlo. 51 anni dopo Nicola Pietrangeli

L'italiano Fabio Fognini dopo aver vinto contro Andy Murray agli Internazionali d'Italia - Roma, 16 maggio 2017 (ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

       

Fabio Fognini ha vinto il Masters 1000 di Montecarlo. Per il 31enne azzurro si tratta della vittoria più prestigiosa della carriera, arrivata contro la grande sorpresa del torneo, il serbo Dusan Lajovic, anche lui alla prima volta in una finale del circuito più importante dopo gli Slam. Un chiaro 6-3, 6-4 che consente al tennista ligure di Arma di Taggia di riportare il tennis italiano alla vittoria del torneo di Montecarlo cinquantuno anni dopo il successo di Nicola Pietrangeli del 1968.

Era invece dalla vittoria di Adriano Panatta, a Roma nel 1976, che un italiano non vinceva in un Masters 1000. Per Fognini, già numero 18 al mondo e testa di serie n. 13 del torneo, si tratta del nono titolo in carriera, l’ottavo sulla superficie in terra rossa, il primo del 2019. Il mese prossimo sono in programma gli Internazionali di Roma e il Roland Garros di Parigi, sempre sulla terra rossa.

Mantenendo una concentrazione tecnica e psicologica mostrata purtroppo poche volte in carriera, Fognini non trema davanti al grande appuntamento legittimando la sua superiorità tecnica contro il numero 24 del mondo. Lajovic è riuscito a impensierire il tennista italiano solo all’inizio del primo set, quando Fognini ha dovuto recuperare un break di svantaggio sul 2-1 prima di chiudere 6-3. Sospinto da un pubblico in maggioranza azzurro (Arma di Taggia dista appena 48 km da Montecarlo) e forte del primo parziale vinto, Fabio ha controllato il secondo set, assestando l’allungo decisivo con il break del 3-2 e tenendo il vantaggio, nonostante un problema alla coscia destra, fino alla risposta steccata di Lajovic che ha chiuso la partita.

 Una settimana magica per il tennista italiano, capace di battere Andrey Rublev, Gilles Simon (senza scendere in campo per il ritiro del francese), il numero tre del mondo Alexander Zverev (già vincitore sulla terra a Roma 2017 e Madrid 2018) e Borna Coric nei quarti di finale, prima di eliminare nettamente anche l’undici volte campione del torneo Rafael Nadal in semifinale. Un successo che consente al movimento tennistico italiano di guardare ai prossimi impegni stagionale sulla terra rossa (Roma e, soprattutto, Roland Garros – Parigi) con grande ottimismo. Grazie a questa vittoria, Fabio sale in 12esima posizione nella classifica mondiale, a -245 punti da quella Top 10, già sfiorata nel 2013 e nel 2017, che ora non sembra più irraggiungibile.

“Grazie a tutti, sono nato quì vicino, vincere questo torneo per me è straordinario: ancora non riesco a crederci. Bravo a Lajovic: la prima finale è dura, continui a lavorare, presto toccherà a lui” ha detto Fognini subito dopo la vittoria. “Ringrazio il mio team, la famiglia, Flavia (Pennetta, la moglie, ndr) che mi sopporta e supporta. Ringrazio Alma e i fisioterapisti. E… non so più che dire… Anzi, ho una dedica speciale per mia madre che domani compie gli anni. Ciao a tutti, ci vediamo il prossimo anno”. E ancora: “Venivo da un periodo davvero brutto, se mi avessero detto che sarei tornato a casa con la coppa mi sarei messo a ridere. Ho solo provato a lottare con quello che avevo, anche contro condizioni atmosferiche davvero difficili. Poi in finale ho affrontato un giocatore allenato dal mio ex coach che mi conosce bene ma ce l’ho fatta. Stanotte ho dormito male e stamattina ho mangiato poco perché la tensione c’era. Diciamo che questa settimana ho cercato di ritrovarmi, di riscoprire la voglia di lottare. Certo contro Rublev c’è voluto anche un pizzico di fortuna ma match dopo match ho ritrovato anche il mio gioco”.

Tags: Fabio FogniniMontecarlosporttennis
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Fabio S. P. Iacono

Conservatore dei Beni Culturali e Geopolitici d'Europa e d'Occidente di origini greco-romane e normanne. Ha pubblicato le seguenti opere: "Il sole dietro il sipario" (Sovigliana Vinci 1990), in seguito non riconosciuta; "Nostalgia iperborea" (Melegnano 1999); "Antologia uranica" (Modica 2003); "L'occhio siderale 2003-2004" (Modica 2005); "l'occhio siderale 2005-2008" (Modica 2009); "L'Occidente tra dissoluzione e disgregazione. Quale ricomposizione etica, politica ed economica?" (Accademia Nazionale della Politica Ragusa 2012); "L'occhio siderale 2009-2014" (Fondazione Grimaldi Modica 2014); "Il cigno reale" (Sulmona 2017); "Assemblage" (Romagnano al monte 2019); "Orientamenti dell'aquila" (Romagnano al monte 2021) e "Il Centro Polare Artico 1999-2022" (Romagnano al Monte 2023). E' stato corrispondente e inviato per Teleiblea, ha scritto per Il Conservatore.com e per Nazione Futura.it, scrive anche per Oltre la Linea.news, KulturaEuropa.eu ed EreticaMente.net.

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