Un francobollo per una storia d’impresa lunga 170 anni. Si tratta della Branca, storica azienda milanese, fondata nel 1845, che ha dato il nome a uno dei più noti amari del Made in Italy. All’inizio lo speziale Bernardino Branca calibrò un medicinale anti-colerico e anti-malarico, il Fernet-Branca, nello stabilimento di via Resegone, tra Porta Nuova e Bovisa. Oggi l’azienda è ancora lì, ma si è internazionalizzata e sfiora i 300 milioni di fatturato.
Il francobollo commemorativo appartiene alla serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico” emesso il 24 aprile scorso dal ministero dello Sviluppo economico, con l’annullo speciale di Poste Italiane.
Nel 1845 Bernardino Branca e i suoi tre figli iniziarono l’avventura che portò nel mondo il primo e più famoso prodotto dell’azienda, il Fernet-Branca: una bevanda con erbe e radici provenienti da quattro continenti, la cui formula segreta ha dato vita a un elisir che gli ha permesso di essere a lungo venduto nelle farmacie. La decisione di investire fin da subito in ricerca, insieme alla scelta di seguire le rotte degli italiani in Europa e oltreoceano, soprattutto negli Stati Uniti e in Sud America, sono state le due grandi intuizioni della famiglia Branca.
Oggi Branca non è più la distilleria del Fernet ma vanta un portafoglio prodotti ricco e profittevole: oltre al Fernet, vanta Brancamenta, Stravecchio Branca, Caffè Borghetti, Grappa Candolini, Grappa Sensèa, Punt e Mes, Carpano Classico e Bianco, Antica Formula, Sambuca Borghetti, il distillato premium Magnamater, la vodka Sernova, i vini Chianti Classici Villa Branca, lo spumante Bellarco e l’ultimo nato, Carpano Dry.
Il gruppo milanese conta 250 dipendenti e una presenza capillare in 160 Paesi, soprattutto in Argentina, dove Branca, attraverso la Branca Destìlerias, ha l’unico stabilimento oltrefrontiera e dove il Fernet-Branca è ormai un drink di culto. Il famoso amaro ha conquistato il quarto posto, il primo brand italiano, nella classifica internazionale di Shanken’s Impact Databank dedicata ai Top 100 brand di spirits in tutto il mondo che hanno registrato la crescita più veloce.
Branca ha aderito al processo Elite di Borsa Italiana dedicato a quelle aziende che hanno le caratteristiche per sbarcare a Piazza Affari ma «la quotazione è un processo in là da venire» sostiene Niccolò Branca, ceo e quinta generazione della dinastia.
Intanto il 2014 si è chiuso bene e anche se il bilancio deve essere ancora approvato dall’assemblea «possiamo già dire che il fatturato è salito di oltre 10 milioni a 280 milioni di euro». Per il futuro il gruppo «è interessato ad acquisizioni, ma anche allo sviluppo dei nostri brand che sono presenti in 160 Paesi».
I migliori risultati del gruppo Branca sono arrivati dall’estero. «La parte internazionale ci ha dato un sacco di soddisfazioni – ha spiegato il presidente parlando dell’andamento nel 2014 – e anche l’Italia ha retto bene». Per il 2015, «continueremo con investimenti in tutto il mondo».
Niccolò Branca tiene anche a sottolineare l’importanza dell’Expo: «Crediamo molto in Expo, è molto bello, siamo presenti e in occasione dell’evento abbiamo anche deciso di tenere il nostro museo aperto sette giorni su sette».
Emanuele Scarci, Sole 24 ore, 27 maggio 2015
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