Lontano dalle pareti domestiche non posso disporre dei dati minuziosi ufficiali riguardanti le elezioni nel Friuli – Venezia Giulia e mi debbo accontentare di quelli appresi dai quotidiani e dagli organi di stampa. Condivido l’analisi fatta da Marco Valle, in cui è stato colto l’importante ed eloquente sconfitta dei grillini, ormai avviati, salvo qualche salvagente ottusamente lanciato loro, ad essere consistenti e duraturi come “neve al sole”.
Si è parlato anche da parte di fogli di sinistra, erroneamente ed esageratamente, di “trionfo” di Salvini e dei suoi alleati. E’ vero che un caso simile si è verificato in Francia con il successo di Macron, assurto ormai a politico di levatura mondiale, ma allora come oggi è stato compiuto un errore fondamentale, di macroscopica portata. E’ stato disprezzato, sottovalutato ed ignorato l’astensionismo, che ha “vinto” la consultazione nella regione dell’Italia orientale, contando su una forza superiore al 50% dell’intero corpo elettorale.
Non si vuol capire che l’astenuto non fugge, incapace e arido, rifugiandosi nel “non voto” ma esprime un voto di assoluta, piena e convinta sconfessione dell’intero sistema. Ai partiti, ammesso lo vogliano e sappiano fare, incombe il compito e l’onere di affrontare il fenomeno, di comprenderne le ragioni e le motivazioni, così da riportare o meglio tentare di recuperare tanti cittadini alla partecipazione attiva.
Ho apprezzato molto un articolo senza una critica a FDI