Mercoledì scorso il Bundestag tedesco ha discusso una mozione presentata dal gruppo della Cdu/Csu mirante a rafforzare il sostegno all’Ucraina, in particolare aumentando le forniture di armi per l’esercito di Kiev. I deputati popolari, inoltre, chiedevano di procedere alla consegna di armamenti pesanti (lanciarazzi multipli, semoventi antiaerei Gepard, obici semoventi Pzh 2000) già promessi e mai effettivamente consegnati dalle autorità tedesche.
Sui furori bellicisti del partito dell’ex cancelliera Angela Merkel si è però abbattuta una vera e propria doccia fredda: la mozione, infatti, è stata sonoramente bocciata con 476 no, incassando solo 179 sì; un solo parlamentare si è astenuto. Il voto del Bundestag rappresenta l’ennesima conferma dei dubbi e delle perplessità che, a dispetto dell’unanimismo di facciata, attraversano il mondo politico-economico, e più in generale la società tedesca, in merito alla guerra in corso in Ucraina ed alla posizione assunta dalla Germania e dall’Unione Europea. Perplessità alimentata dalle pesanti e sempre più evidenti ricadute negative che le sanzioni contro la Russia stanno generando per l’economia tedesca, ormai ufficialmente in recessione e con un inflazione al 10%, record storico dal 1950 ad oggi.