Berlusconi è stato assolto per una vicenda privatissima e non pubblica. Chi ha vinto? La giustizia o i patti del Nazareno? Per questo risultato quanto ha pagato e quanto pagherà l’Italia? Sono domande legittime e naturali, che ogni cittadino ha il diritto ed il dovere di porsi, soprattutto se si pensa alle conseguenze per l’Italia e per quanti non sono mai stati e non vogliono diventare renziani.
«Adesso avanti con le riforme» ha pontificato Berlusconi alla comunicazione della sentenza. Ma il comune cittadino, soprattutto l’elettore del defunto e non rimpianto PDL, chiamato con termine francamente odioso da Feltri «suddito», ha il diritto di chiedere quali siano le riforme salvifiche di cui parla Berlusconi, la riforma risibile del Senato o quella dell’Italicum, che consegnerà il potere ai partiti minestrone e soffocherà quelli minori? Da chi sono state elaborate? Da chi sono state approvate? Quali utilità economiche e sociali avranno? Quanto prestigio sul piano internazionale recheranno all’Italia?
In questo magico 18 luglio, una data da segnare nell’albo d’oro della diarchia Berlusconi – Renzi sono state sottovalutate due notizie, che, invece, la dicono lunga sulla realtà delle cose. Il Bollettino economico della Banca d’Italia ha segnalato che la crescita stenta (il PIL aumenterà soltanto dell’0,2% contro le previsioni dello 0,8% sostenute dal governo), la produzione industriale ha subito un’inattesa flessione e anche nel II trimestre si manifesta un ristagno. Questo assieme consente solo un miglioramento delle condizioni di credito «marginale ed incerto». Ancora più eloquente di una situazione reale, di cui nessuno ha autentico sentore, è il dato secondo cui quest’anno il consumo di frutta e verdura è al di sotto del livello minimo raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione mondiale della Sanità. In Italia, secondo un dossier elaborato dalla Coldiretti, i consumi sono scesi a livelli incompatibili addirittura con i costi di raccolta per effetto della spirale recessiva tra deflazione e consumi, che mette a rischio le imprese e la salute dei consumatori.
«Intascato (questa la parola delicata, usata da Feltri in un suo articolo panegirico ) il verdetto favorevole, Berlusconi, ricaricate le batterie, sarà protagonista, nel Paese, forse, di sicuro nel partito da lui costruito a caro prezzo». E’ questo il punto: Berlusconi pensi ai casi suoi come la destra ai propri, finalmente alla propria riorganizzazione, esprimendo sulla sentenza misurata soddisfazione e non servile entusiasmo, dal momento che non è possibile dimenticare che nell’attività legislativa del governi del Cavaliere, oggi si può dire, «senza macchia», non esiste la minima traccia delle idee sostenute e dei principi professati dalla destra.
Penso che la Destra debba seguire la sua strada (se ce l’ha). Se poi, per motivi “tattici” è utile un’alleanza con FI è un altro discorso. Sarebbe triste se l’attività politica a Destra si riducesse a cercare una collocazione all’ombra di Berlusconi.
Penso che a Destra non abbiamo un leader decente e quindi attacchiamoci al Cav e speriamo in bene.
L’avvento di berlusconi ha annichilito la destra. Ricordiamoci dei risultati ottenuti come MSI alle comunali di Roma e Napoli con le candidature a sindaco di Fini e della Mussolini. Se continuavamo su quella linea oggi avremmo avuto in Italia una destra del 20% come il Front National in francia.Invece si è preferito il successo immediato (governo,sindaci,assessorati,ecc,ecc )ma senza portare avanti i nostri valori ed è stata la fine !
Si potrà ripartire ? Forse , ma bisogna parlare innanzitutto di idee e di valori e le alleanze se è necessario , si fanno su quello e non sui posti !
La destra si è annichilita da sola per lo spessore inesistente di alcuni dirigenti che hanno svenduto le idee, abbandonato i progetti e si sono adeguati all’andazzo generale paghi degli adeguati compensi e della carta intestata. Per le divisioni interne, per aver perso il legami col proprio passato, per il comportamento sciagurato di Fini e della sua cerchia, per un malinteso “realismo politico” ed altro ancora. Ma esiste ancora in forma carsica, di ruscelli sotterranei che aspettano solo di emergere per risalire nel grande fiume della Destra Nazionale e Sociale ITALIANA. Visto che in alto non ne hanno voglia, sono i militanti che devono darsi da fare per rifondarla. UNIAMOCI.