Silvio Berlusconi sarebbe molto tentato di annunciare, forse in aula alla Camera, la sua ridiscesa in campo a breve. A favorire il “grande passo” anche l’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto sull’incandidabilità. Dopo un vertice fiume di oltre 4 ore a palazzo Grazioli, il Cavaliere, a quanto si apprende, starebbe pensando anche a staccare la spina al governo Monti, qualora la situazione politica dovesse precipitare. Per ora, Berlusconi è pronto a tenersi il Pdl, successivamente si penserà a una nuova coalizione di centrodestra con la Lega. Il primo avvertimento al governo è l’astensione stamattina al Senato e oggi pomeriggio alla Camera sul dl enti locali. Quella di togliere la fiducia al professore è un’ipotesi che sta prendendo sempre più quota ma nulla è stato ancora deciso in maniera definitiva.
Silvio Berlusconi potrebbe infatti decidere di intervenire, alla prima occasione utile, in aula alla Camera per annunciare la sua ridiscesa in campo ufficiale e decretare la fine dell’esperienza del governo Monti. Questa almeno è – secondo quanto riferiscono fonti del Pdl – una delle ipotesi messe in campo in queste ore dal Cavaliere, ma a palazzo Grazioli si attende di capire come si muoverà il governo in questa situazione. Durante il lungo vertice, nel corso delle quattro ore allargatosi a diversi esponenti del Pdl – c’erano Angelino Alfano, Gianni Letta, i capigruppo di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, i coordinatori del partito Ignazio La Russa, Denis Verdini e Sandro Bondi, nonchè Altero Matteoli e Guido Crosetto – Berlusconi avrebbe per il momento accantonato l’idea di procedere con lo “spacchettamento” del partito, puntando invece sull’unità del Pdl e sul rilancio del Popolo delle libertà.
Dopo il vertice, Ignazio La Russa ha detto: “Silvio Berlusconi è stato molto chiato: l’alternativa, che era quella di candidare Alfano premier, evidentemente non c’è, quindi il capitano della squadra è stato scelto, al massimo dovremo scegliere la formazione”.