Antonio Tajani, elemento animatore di Forza Italia, in un tempo remoto, leader dei giovani monarchici, si è impegnato nel delineare il sogno del movimento del partito unico, “di un grande partito repubblicano che veda tutto il centro destra unito”. Ha preparato la strada, steso il tappeto per l’immarcescibile Berlusconi, da avviso del quale “C’è una forte spinta dentro Forza Italia verso un grande partito del centro destra italiano, che unisca le varie sigle sul modello del Partito laburista inglese o dei Repubblicani francesi”.
Il capo supremo lombardo ha colpito gli europarlamentari, spiegando con sorpresa sempre più acuta, che “tutti dicano sì subito, capisco i dubbi della Meloni oggi ma il cammino [a suo avvio indiscutibile] deve portarci [tanto ha fissato]a questo approdo finale”. Resi aperti questi obiettivi e queste mire si realizza “una creatura forte ed ancorata al PPE”, interrompendo il tempo e bloccandolo, come se nulla fosse accaduto “ad un chiaro manifesto dei valori, che ricalca quello del ‘94”.
Il tempo solo per l’ex presidente si è fermato e le vicende di questi 26 anni (appena un quarto di secolo!) non hanno insegnato nulla. I movimenti contigui, la Lega e “Fratelli d’Italia”, sono enormemente più in linea e possono dire la loro. Anche l’(utopica) novità del Cavaliere non potrebbe davvero appianare le difficoltà palesatesi in modo crescente con il governo Draghi e la scelta della Meloni.
E’ con tutta probabilità uno progetto fallito sul nascere. Proviamo ad immaginare il caos che scaturirebbe nelle amministrative, già ora complicate e confuse e rese davvero non funzionanti, e la composizione delle liste e la gestione dei gruppi consiliari, da quelli parlamentari a quelli degli enti locali.
Da parte del foglio berlusconiano per eccellenza, oggi ancora più ortodosso con il nuovo direttore, si tracciano “le regole di funzionamento” o meglio le “linee di condotta”, senza escludere la sorpresa del partito unico nelle elezioni di fine legislatura (2022). Si raccolgono scommesse sulla durata e sulla solidità di questo coacervo. Per la Meloni un consiglio: stia attenta a non aprire “campagne acquisti”.
Tutto corretto. Solo una cosa: il suggerimento finale è tardivo. La Meloni è da sempre in campagna acquisti… in molte regioni esponenti di Forza Italia o comunque eletti sono passati e continuano a passare in FdI. L’ultimo il sindaco di Verona. Discutibile quanto si voglia, ma è normale.
Egr.Pacifici…”da parte del foglio berlusconiano per eccellenza si tracciano le regole di funzionamento o meglio le linee di condotta” dello ‘sperato’ partito unico del cdx,ma…proprio per chi non ‘sente’ vergogna rimane il continuare su quel giornale nella campagna ‘salvatoria’ di fi,malgrado la sconfitta tutti i giorni,a non meno di 30 a 1-2-3(ed già tanto),data dal responso dei commentatori che si ritengono di cdx e che se ascoltati farebbero risparmiare mila eu sprecati a farsi sondaggiare da società che ‘campano’ alla grande con loro deficitario partito.NB:Non solo che la Meloni stia attenta a non fare ‘campagna acquisti’,ma che ripensi ai ‘conquistati’ provenienti da quel ceto politico,in maggioranza ‘infiltrati’ per scopi ‘a venire’:Calabria docet.