Si alza ulteriormente l’asticella del confronto – indiretto? e fino a quando? – tra l’Occidente e la Russia sui campi di battaglia d’Ucraina. Entro la fine della settimana, infatti, il presidente statunitense Biden annuncerà l’approvazione di un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev dal valore di due miliardi di dollari.
Più che l’entità è la composizione di questa nuova fornitura di armi a rappresentare un ulteriore salto di qualità: del pacchetto faranno parte, accanto a missili controcarro Javelin e componenti per la difesa antiaerea, anche razzi a lunga gittata, teoricamente in grado di colpire non solo le retrovie del fronte in Ucraina, ma anche lo stesso territorio russo in profondità.
Superando così di fatto una delle linee rosse poste dal Cremlino. È vero che finora il superamento dei caveat posti dai russi non ha comportato nessuna reale reazione ai danni dei Paesi occidentali da parte di Mosca, tuttavia difficilmente la Federazione Russa potrà fare a meno di replicare ad una mossa del genere sul campo di battaglia, magari intensificando la caccia ai sistemi occidentali in fase di consegna, con il rischio di colpire qualche “consigliere” chiamato a fornire assistenza tecnica agli ucraini.
I razzi in questione saranno quasi certamente le Ground-Launched Small Diameter Bomb (GLSDB), ordigni che combinano una Small Diameter Bomb GBU-39 ad un motore razzo M26. Le GLSDB – armate con una testata esplosiva di circa venti chili e con una gittata stimata di circa 150 chilometri – possono essere utilizzate dai lanciatori HIMARS già impiegati dall’esercito ucraino.
Se il segnale politico inviato a Mosca – ed ai Paesi europei più riluttanti a rifornire gli arsenali di Kiev – da parte di Washington è senza dubbio forte, qualche perplessità sorge sull’impatto reale che le GLSDB potranno avere sul campo. Come fa rilevare la Rivista Italiana Difesa la reale efficacia delle GLSD non è mai stata verificata, considerato che l’ordigno non è mai stato adottato da alcun esercito, dunque mai testato in combattimento.
A far da contraltare alla luce verde per i razzi a lunga gittata ci sono, però, i “no” che la Casa Bianca ha pronunciato dinanzi alle richieste di Zelensky: nessuna fornitura di caccia F-16 – a dispetto della disponibilità alla cessione già manifestata da Varsavia – né di missili balistici tattici, questi sì “combat proven”.