Incredibile. Non ci sono parole. Siamo allibiti e profondamente in imbarazzo per la decisione di Monti, Terzi e compagnia di rimandare in India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri del San Marco.
Un governo che sceglie di ripristinare il diritto più volte violato dall’India, impedendole di processare i nostri marò, non può una settimana dopo fare retromarcia e tradire se stesso, le Forze Armate e l’Italia. Che rabbia.
Ma è una farsa già vista: l’otto settembre di settant’anni fa, quando le istituzioni abbandonarono le Forze armate, cogliendole di sorpresa e facendole pagare un altissimo prezzo. Ma la storia, la nostra storia, non ci ha insegnato nulla. Purtroppo è nel Dna di questa sciagurata nazione tradire, rinnegare, cambiare faccia all’opportunità. Ancora non siamo riusciti a comprendere, ma indagheremo, chi o che cosa abbia dettato questo gesto di profonda viltà. Se la decisione sia maturata in casa o insufflata da coloro che in Europa chiamiamo amici, ma amici non sono. Qui non c’è ragion di stato ma interessi da tutelare, e magari non sono neppure interessi italiani. Non sarebbe una novità giacché, da quando questo governo di tecnici si è insediato, il nostro Paese ha ceduto la propria sovranità.
E’ una grande umiliazione per l’Italia intera e i principali responsabili, fin dal 15 febbraio dello scorso anno, quando scoppia il caso marò, sono sempre gli stessi: il premier Monti e i suoi ministri degli Esteri Terzi e della Difesa Di Paola. L’Italia ha rivendicato la giurisdizione, ha affermato che l’India viola le convenzioni internazionali e poi che fa il governo? Consegna a chi non rispetta le fondamentali norme del diritto dei suoi cittadini, anzi dei suoi militari, e li farà giudicare da chi non è legittimato a farlo, ben sapendo che non potran
no mai avere un giusto processo. Questa è una condotta da pagliacci o da criminali. E il nostro caro premier e i suoi gentili ministri dovrebbero rassegnare immediatamente le dimissioni.
Riccardo Pelliccetti
Fausto Biloslavo
La meraviglia ha lasciato il posto allo sgomento…….l orgoglio di essere italiana mi ha abbandonato da molto ormai…..e con questa vicenda ho letteralmente chiuso la porta al mio paese.Purtroppo nn ho le forze necessarie a cambiare la situazione e devo rimanere in balia degli eventi.Posso solo dire:Maro’ vi stimo….il vostro paese…..quello che voi avete giurato di difendere anke con la vostra vita vi ha tradito……Ma io sarò sempre con voi.Forza ragazzi!!!!!
L’otto settembre 1943 le istituzioni che abbandonarono le Forze Armate erano, in gran parte, coincidenti con i vertici sostanziali e formali delle Forze Armate stesse. Non mi pare che i vertici militari di oggi abbiano data prova di estraneità rispetto a quanto avvenuto.