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Dopo Bruxelles, i cristiani del Pakistan. Le ragioni di una guerra globale e spietata

di Domenico Bonvegna
30 Marzo 2016
in Home, Mondi
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Dopo Bruxelles, i cristiani del Pakistan. Le ragioni di una guerra globale e spietata

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Neanche il tempo di piangere le vittime degli attentati di Bruxelles, che arriva un’altra mattanza ad opera di terroristi islamici. Il terrorismo fondamentalista non si ferma neanche nella giornata della Santa Pasqua, la festa per eccellenza dei cristiani, questa volta hanno colpito il Pakistan. Un kamikaze talebano a Lahore, si fa esplodere in mezzo a un parco gremito di famiglie e bambini che stavano celebrando la Pasqua. A terra restano per il momento 72 morti e 300 feriti. Quindi non è vero quello che scrive certa intellighenzia e vari gazzettieri: i terroristi islamisti reagiscono perchè noi occidentali andiamo da loro a gettare bombe. Non mi risulta che in Pakistan i cristiani fanno la guerra ai musulmani.

L’Islam radicale esporta la guerra in tutto il mondo

 

Il Foglio del 24 marzo scorso, riporta una intervista del quotidiano francese Le Figarò, al filosofo Pascal Bruckner, commentando gli attentati multipli che hanno investito Bruxelles, ha detto:“L’Islam radicale sta esportando la sua sporca guerra in tutto il mondo. Dalla California alla Cina, passando per i paesi dell’Africa occidentale. La sua follia mortifera si vuole imporre a tutti gli esseri umani. E’ una guerra mondiale, seppure un po’ particolare”. Il filosofo critica un certo atteggiamento di noi occidentali,“che siamo incapaci di pensare a una guerra totale, di cui le prime vittime sono civili, tutti colpevoli per il solo fatto di esistere”. E’ chiaro che non bisogna fare confusione con l’Islam intero, sappiamo che la maggioranza non sono terroristi, gli ultrafondamentalisti islamici che fanno uso del terrore sono una minoranza. Certo è però che questi“soldati dell’Apocalisse sono innanzitutto dei credenti, e noi dobbiamo considerarli come tali”.

Anche il filosofo dà conto dell’atteggiamento arrendevole degli europei, e descrive la verità crudele, dove sia“gli eletti di destra come quelli di sinistra, in Belgio come in Francia, attraverso sistemi clientelari hanno negoziato con le associazioni culturali, gli imam e i capipopolo. Hanno lasciato che si costituissero non tanto delle zone di non-diritto, quanto delle zone dove vige un altro diritto, un mix di sharia e codice d’onore”. Sembra che i nostri governanti, spesso svolgono il ruolo degli utili idioti del terrorismo, così come a suo tempo c’erano gli utili idioti del comunismo.

La malattia interiore dell’Europa

 

A proposito di una certa arrendevole cultura presente in Occidente, c’è un interessante editoriale su LaNuovaBQ.it. di Stefano Fontana. La nostra Europa, oltre a soffrire una forte crisi economica, soffre di una terribile malattia interiore, che può essere sintetizzata nella mancanza di certezze, di fiducia, di speranza e di verità.

“Ciò che disarma l’Occidente – scrive Fontana – è la sua filosofia di vita e in particolare il modo in cui considera la religione e le religioni. É questo che lo rende debole e vulnerabile e che spiega come sia possibile che esso si sia creato dei nemici in casa e accetti di essere colonizzato dall’interno”. (S. Fontana, Il relativismo che apre la porte alla loro dominazione, 25.3.16, LaNuovaBQ.it)

L’articolo riprende gli atti de “L’Osservatorio Cardinale Van Thuân” che ha appena pubblicato due testi sul problema delle “Nuove guerre di religione”: il VII Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo dal titolo Guerre di religione, guerre alla religione e il libro Le Nuove guerre di religione (Cantagalli). Qui si sostiene che “l’Occidente fa una sua guerra alla religione e, in questo modo, si disarma di fronte agli attacchi terroristici a sfondo religioso, soprattutto quelli di matrice islamica. Si sa che dietro questi fenomeni non c’è solo la religione, ma è superficiale negare che lo jihadismo sia una religione”.

La guerra in Europa contro la religione cristiana

 

Gli studi dell’Osservatorio mettono in evidenza che in Occidente e in particolare in Europa è stata condotta una guerra contro la religione cristiana e cattolica in particolare. In pratica si è lavorato“sodo per espellere Dio dalla pubblica piazza. Ha approvato leggi e prodotto politiche di vera e propria messa fuori legge del cristianesimo. In cambio, si trova il territorio delle proprie città occupato da gruppi religiosi e nei quartieri delle sue metropoli si formano le leve dei suoi giustizieri. In ciò l’Occidente è stato anche fortemente aiutato dai cattolici stessi che hanno interpretato tutto ciò come esempio di una sana laicità. Si sono limitati a denunciare le forme più estreme di laicismo e intanto la laicità si trasformava in laicismo sistematico sotto i loro occhi e con la loro collaborazione”.

Monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste e presidente dell’Osservatorio Van Thuan, intervistato sull’argomento ha detto:“La guerra, a parte alcuni casi particolari che la morale cattolica ha sempre contemplato, non è conforme a ragione e ancora meno lo è la violenza scriteriata dei nuovi califfati e di chi sta loro dietro. Le guerre terroristiche, le guerre asimmetriche, le guerre che colpiscono i civili, le guerre che vendono e violentano le donne e i bambini non vengono dal vero Dio. Al contrario, viene dal vero Dio la religione dei martiri cristiani che in tutto il mondo sono vittime di una guerra non dichiarata – come sono ormai tutte le guerre dei nostri giorni. La religione cristiana si dimostra “dal volto umano”, come disse Benedetto XVI a Verona nel 2006, anche per questo: è testimoniata dai martiri e non dai carnefici”.

Inoltre l’arcivescovo sempre rispondendo alle domande afferma:“L’autorità politica dovrebbe distinguere tra le religioni, anche a seguito della triste realtà delle nuove guerre di religione. Ma non lo fa, e continua a porre sullo stesso piano tutte le religioni, considerandole tutte come qualcosa di irrazionale. In questo modo, l’autorità politica non corre in aiuto dei cristiani perseguitati nelle varie parti del mondo, accoglie indiscriminatamente nel proprio territorio le varie religioni senza tenere in conto le esigenze del bene comune, non protegge al proprio interno la religione cristiana, che pure è fortemente intrecciata con la storia e la civiltà occidentali. Pertanto, l’autorità politica rinuncia a porsi il problema della verità (o falsità) umana delle religioni e nei loro confronti si pone quindi come moralmente “disarmata”. E’ per questo che essa importa le nuove guerre di religione nei propri confini, ospita e assistenzializza comunità religiose non integrate e addirittura antagoniste, coltiva dentro le proprie case i terroristi immigrati di terza generazione”.

Per difederci non basta la libertà serve la Verità

 

La lotta al cristianesimo ci ha evirato e non sappiamo più rendere ragione dei nostri valori, così “le richieste fatte ai nuovi arrivati sono sempre più ridotte, quasi minime o addirittura inesistenti,perché la ragione politica occidentale, non più sostenuta dalla religione cristiana alla quale ha dichiarato guerra, ha perso la passione della verità e non riesce più a pretendere dai nuovi arrivati il rispetto di nessuno dei suoi valori legati alla persona, alla famiglia, alla vita sociale e politica. Anzi, cede e riforma le proprie stesse leggi in funzione delle esigenze religiose dei nuovi cittadini d’importazione, al punto da immettere elementi di legge islamica nei propri ordinamenti giuridici. Del resto come potrebbe essere altrimenti se a demolire i propri valori è stata dapprima proprio la nostra società occidentale? Dopo aver distrutto la famiglia con quali argomenti si può dire no alla poligamia?”

Infatti nessuno sa ormai quali sono i nostri valori, i politici si attaccano al valore della libertà. – scrive Fontana – Ma la concezione occidentale della libertà è proprio il nostro tallone d’Achille, é lì il varco non controllato dove passa di tutto. Altro che Schengen. È impossibile trovare la forza morale per difendere una libertà vuota di contenuti come la nostra. Nessuno è disposto a soffrire, lottare o morire per un involucro vuoto”.

Pertanto oggi l’Europa per valutare le visioni della vita, o le religioni, la libertà non basta, ha bisogno della Verità, un concetto che l’Occidente ha dimenticato ormai da molto tempo. Per la verità sì che la gente può essere disposta a soffrire, lottare e anche morire. Tra l’altro,“la verità sì ci permetterebbe di accogliere e di integrare veramente. In questo modo, invece, si crea un panico che va a discapito della vera accoglienza e della vera integrazione. Non c’è integrazione senza porre dei limiti all’integrazione. Se non ci sono limiti vuol dire che non ci sono nemmeno criteri. E i criteri, come i limiti, sono prima di tutto interiori. L’Europa è debole dentro”.

Qualcuno ha scritto su facebook, “di cosa dobbiamo avere più paura, dopo gli attentati in Belgio? Probabilmente le immagini peggiori non sono quelle dell’aeroporto di Bruxelles devastato, del fumo, delle ambulanze, dei feriti sanguinanti. No, forse la scena più spaventosa sono le campane dell’Università Cattolica di Lovanio che suonano Imagine di John Lennon, che ha pensato di reagire non con una qualche manifestazione di preghiera o un momento accademico di discussione, ma, incredibilmente, facendo suonare questa canzone che è “l’esatta colonna sonora di questa società senza identità, senza valori, senza religione…”

 

Tags: BelgiocristianofobiaIslamPakistanPascal Bucknerterrorismo
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