Se c’è una parola che si è imposta con forza nel lessico politico degli ultimi anni questa è “populismo”. Peccato che raramente il termine, e più ancora l’aggettivo che ne deriva, sia stato usato nel tentativo di definire una posizione politica precisa: meglio usarlo per marchiare quelle forze politiche, o quelle opinioni, che in maniera più o meno forte, divergono dalla vulgata comune. Il tentativo di indagare il significato e la portata del populismo è, invece, alla base del nuovo numero de Il Guastatore, la rivista bimestrale di approfondimento politico-culturale diretta da Clemente Ultimo ed edita dalle EdizioniReazione di Luca Lezzi.
Un’analisi che prende le mosse dagli Stati Uniti alle prese con le prossime presidenziali grazie ai contributi di Marcello De Angelis e Gherardo Marenghi, passando poi per una dettagliata analisi della scena politica francese affidata alla pungente penna di Gennaro Malgieri. Movimento 5 Stelle e Lega – genericamente accomunati nell’analisi dei media italiani sotto l’insegna populista – e soprattutto l’assenza di prospettiva che li caratterizza, sono oggetto dell’analisi di Gianluca Kamal, al debutto sulle pagine de Il Guastatore. A Luca Bagatin il compito di dipanare il filo che unisce populismo, socialismo e democrazia partecipativa. Un’attenta ed originale analisi sulla crisi della Chiesa bergogliana letta attraverso il filtro del “populismo gesuita” è il contributo di Mariangela Cirrincione al quinto numero de Il Guastatore. A Luca Lezzi, autore anche dell’editoriale, è affidato il compito di intervistare il massimo studioso italiano del fenomeno, Marco Tarchi.
Ricca di spunti diversi la seconda parte della rivista, aperta dall’intervento dell’eurodeputato di FdI Carlo Fidanza, autore di una provocatoria riflessione sulla necessità per i sovranisti europei di elaborare una piattaforma politico-culturale comune per poter realmente incidere sulla realtà del Vecchio Continente. Sul conflitto – per alcuni sorprendente – tra valori e libertà, secondo la prospettiva indicata da Carl Schmitt, è incentrato l’articolo firmato dal direttore Clemente Ultimo. Spazio alla geopolitica con l’intervista al politologo Parag Khanna firmata da Andrea Turi: una visione sul “futuro asiatico” del mondo nell’era post-Covid. Continua sulle pagine della rivista il dibattito sul rapporto tra Destra ed Ambiente, in questo numero grazie all’analisi del pensiero di Rutilio Sermonti sviluppata da Lorenzo Roselli. Il contributo di Guido Santulli non si limita questa volta all’aeropoesia, ma si concretizza anche in un articolo dedicato al ruolo del popolo nella sfida alla globalizzazione.
Accanto alla consueta ricchezza di temi, in questo quinto numero Il Guastatore si presenta ai suoi lettori anche con una novità tipografica: il passaggio al tutto colore. Segno di un progetto che cresce.