Francesca Schiavone ha compiuto quarant’anni all’inizio dell’estate. E’ stata la prima tennista italiana, e la terza (dopo Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta) tra gli italiani, ad aver vinto un torneo del Grande Slam nel singolare, insieme allo US Open 2015 vinto da Flavia Pennetta. E’ l’unica giocatrice italiana ad aver disputato due finali del Grande Slam, avendo raggiunto l’ultimo atto al Roland Garros anche nel 2011 (finale persa contro Na Li), nonché l’ultima tennista al mondo ad essersi aggiudicata un torneo del Grande Slam utilizzando il rovescio ad una mano.
Ha vinto ben otto tornei WTA in singolare e sette in doppio, battendo, durante il corso degli anni giocatrici del calibro Serena Williams, Caroline Wozniacki, Justine Henin, Amélie Mauresmo. È stata nº4 del mondo nel gennaio 2011 (posizione fino ad oggi più alta raggiunta da un’italiana, eguagliando Adriano Panatta tra gli uomini nell’era Open) grazie alla vittoria negli ottavi di finale degli Australian Open 2011 su Svetlana Kuznecova dopo 4 ore e 44 minuti di gioco: trattasi questa della partita più lunga di sempre nella storia del tennis femminile. È l’unica italiana ad avere raggiunto almeno i quarti di finale in singolare, e le semifinali in doppio, in tutte le prove del Grande Slam. Si è aggiudicata tre volte la Fed Cup con l’Italia nel 2006, 2009 e 2010. Nell’aprile 2010 ha vinto a Barcellona il suo terzo titolo, al termine di una finale contro la sua connazionale Roberta Vinci. Presentatasi al torneo femminile del Roland Garros 2010 da numero 17 del ranking, la Schiavone dopo aver sconfitto nei primi due turni Regina Kulikova (con difficoltà, essendo stata sotto di un break nel terzo set) e Sophie Ferguson, elimina al terzo la testa di serie n.11 Li Na e agli ottavi la numero 30, Marija Kirilenko, ai quarti di finale dove elimina la numero tre del mondo Caroline Wozniacki.
Approfitta del ritiro di Elena Dement’eva, che aveva perso il primo set 6-7 al Tie-break, diventando la prima donna italiana a raggiungere la finale di un torneo dello Slam, migliorando così il record femminile detenuto dalle semifinaliste Maud Rosenbaum (New York 1930), Annalisa Bossi (Parigi 1949) e Silvana Lazzarino (Parigi 1954), battendo in finale per 6-4 7-6 (7-2 al tie break) Samantha Stosur, Osaka; ha ritoccato il suo primato ed è divenuta la prima donna italiana a vincere un torneo dello Slam nonché la terza atleta in assoluto dopo Nicola Pietrangeli (vincitore a Parigi in due edizioni nel 1959 e 1960) e Adriano Panatta (ancora a Parigi, 1976).
Francesca è anche, nell’era-Open, la seconda più anziana vincitrice del primo Slam: ha vinto il torneo di Parigi all’età di 29 anni e 345 giorni, contro i 30 anni e 267 giorni della britannica Ann Haydon-Jones, campionessa a Wimbledon nel 1969. Ha stabilito inoltre un altro record, essendo la prima donna fuori dalle prime dieci del ranking ad aver vinto il Roland Garros, nell’era-Open, dal 1933. La vittoria le ha permesso di salire 11 posizioni nella classifica di merito WTA, e di attestarsi al numero 6 a partire dal 7 giugno 2010. Dopo la vittoria a Parigi la milanese viene subito eliminata da Sorana Cîrstea al primo turno il 15 giugno sull’erba di Eastbourne e la settimana successiva, di nuovo al primo turno, a Wimbledon, dove perde dalla russa Vera Duševina per 6-7 7-5, 6-1. Nel mese successivo non partecipa a nessun torneo. A luglio a Istanbul è testa di serie n.1, ma viene eliminata al secondo turno 6-4 6-2 con l’inglese Elena Baltacha. Idem a Cincinnati contro Elena Vesnina. A Montréal passa due turni, con Ekaterina Makarova e una Dinara Safina, ma scende al numero 70 del mondo, nei quarti viene eliminata da Caroline Wozniacki. A settembre 2010 partecipa agli US Open a Flushing Meadows, dove giunge ai quarti di finale senza perdere un set, prima di essere sconfitta 7-6 6-4 dalla numero 3 del seeding Venus Williams in una serata caratterizzata dal vento che penalizzerà il suo gioco fatto di volée, palle corte e tagliate.
Per altro, la sconfitta subita in questa occasione è l’ottava su otto partite giocate contro la ex numero 1 del mondo. Di quest’edizione dello Slam americano, rimarrà però nella memoria collettiva il colpo sotto le gambe realizzato contro Al’ona Bondarenko nell’incontro di terzo turno, sul punteggio di 6-1 4-5 e servizio Schiavone. Al torneo di Tokyo, arriva in semifinale, dove perde di misura 6-4 7-5 contro Elena Dement’eva. In virtù dei risultati di settembre e ottobre, il 4 ottobre 2010 migliora il suo ranking nella classifica WTA (da tre mesi è stabilmente numero 8) e riconquista per la seconda volta la posizione numero 6 tra le prime dieci al mondo. Il 7 ottobre 2010 per effetto della semifinale di Tokyo e dei quarti di finale di Pechino, si qualifica per il Masters di fine anno, in programma a Doha tra il 26 e il 31 ottobre.
Diventa la terza italiana a raggiungere tale obiettivo, dopo Raffaella Reggi nel 1986, 1987 e 1989, e Silvia Farina nel 2001 e 2002. È però la prima a qualificarsi con l’attuale formula del Masters a 8 partecipanti suddivise in due gironi invece delle 16 con eliminazione diretta. Nel Masters di Doha, tuttavia, Francesca non riesce ad andare al di là del girone. Nel gruppo di Caroline Wozniacki, Elena Dement’eva e Samantha Stosur, perde proprio da quest’ultima il primo incontro. Sul 4-0 la milanese si fa rimontare e perde il primo set, e successivamente anche la partita per 6-4 6-4. Contro la Wozniacki, la Schiavone gioca bene, vince il primo parziale 6-3, perdendo poi 6-1 6-1. Alla fine arriva la vittoria di consolazione contro Elena Dement’eva per 6-4 6-2, in quello che è stato l’ultima partita della carriera della russa. Quest’ultima ha poi affermato di non aver detto all’avversaria che quello sarebbe stato il suo ultimo match allo scopo di non falsare in qualche modo il suo rendimento in partita.
Il 2010 le riserva la finale di Fed Cup a San Diego. Nel singolare d’apertura supera Coco Vandeweghe, schierata a sorpresa da Mary Joe Fernández, per 6-2 6-4, ma il giorno dopo, l’incontro che dovrebbe dare la vittoria decisiva all’Italia, si rivela invece una palude sportiva contro Melanie Oudin, che gioca una partita di qualità, in un anno fino ad allora mediocre e vince 6-3 6-1. L’Italia, grazie alla decisiva vittoria di Flavia Pennetta, porta a casa la coppa per la terza volta in cinque anni. Sul finire dell’estate di due anni fa, per mezzo di una conferenza stampa a New York, ha annunciato il ritiro dal tennis e l’intento di intraprendere la carriera in qualità di allenatrice. Recentemente la “leonessa d’Italia” ha combattuto e vinto un brutto male.