Le difficoltà palesatesi per le prossime elezioni amministrative specie a Milano, ma anche a Roma e a Napoli, dovrebbero rappresentare un campanello d’allarme sull’attenzione e sull’interesse dei cittadini. Del resto sull’astensionismo giunge dalla Francia un segno di malessere, da noi sottovalutato, quello della disaffezione , che significa automaticamente il rifiuto, se non addirittura il disprezzo della politica. II 65,7% degli elettori ha voluto inviare un messaggio eloquente, anche per i politici nostrani.
La preparazione delle candidature a Roma è risultata tutt’altro che semplice e la ricetta del candidato “civico”, di fatto una sconfessione dei politici, desta non poche perplessità con una soluzione faticosa, per molti preludio di un abbandono dalle dimensioni consistenti.
A Napoli il candidato prescelto dal centrodestra crea con la sua pretesa dell’apoliticità, sintomo di rassismo, consistenti interrogativi e motiva fondate alternative. La situazione più inspiegabile è quella milanese, pretesa e presunta roccaforte “leghista”, in cui il candidato civico, in cui si depositano virtù taumaturgiche risulta al momento introvabile, si rifiutano gli uomini pubblici, credibili, seri e sperimentati, come Lupi , senza pensare e riflettere che la incertezza e la genericità potrebbero distrarre ancora di più dal voto.
Dovrebbe essere per la politica italiana una prova ancora evidente appunto l’esito delle urne francesi. In Italia mancano riflessioni e considerazioni, la cui mancanza è alla base del rifiuto elettorale. Non riesce quindi a preparare e progettare il tipo migliore e più efficace di Paese da costruire.
Le manovre per le elezioni amministrative, comunali e regionali, hanno dimensioni ridotte, di fronte al livello della politica nazionale, piena di ben altri contenuti ma i partiti e i raggruppamenti, in ambito locale, spesso carico di necessità e di problemi, da riparare non in chiave campanilistica, non dovrebbero perdere di vista il “proprio orto di consenso” e riflettere ed i bisogni di tutte le classi sociali senza distinzioni e preferenze settarie.
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