Carlo Calenda nel suo consueto pistolotto russofobico fa sfoggio di preparazione e competenza esibendosi in una complessa analisi geopolitica: secondo il buon Carletto – quello che ha consentito ad un giovane estremista di invocare la distruzione della Russia da un palco -, non inviare armi a Kiev consentirà a Putin di vincere in Ucraina e passare poi alla conquista dell’Europa. Secondo Carletto – uno competente, si badi – i prossimi bersagli dello “zar” sono Paesi Nato come Kaliningrad, la Transnistria e la Moldavia (sentire per credere).
Bene, qualcuno avviso Carletto – che di cose ne sa, beninteso – che Kaliningrad, l’antica Königsberg prussiana, è territorio della Federazione Russa dal 1945, la Transnistria è uno stato non riconosciuto sostenuto dalla Russia, la Moldavia non fa parte della Nato. Tirando le somme, per Carletto – che ha studiato bene la lezione – Putin dovrebbe nell’ordine: bombardare e invadere un pezzo di Russia, conquistare uno staterello filorusso per inserirlo nell’orbita filorussa, invadere la Moldavia per il semplice gusto di scatenare una guerra mondiale. Carletto fa bene a rinfacciare ai 5 Stelle di non conoscere la storia, peccato che lui fosse assente durante le lezioni di geografia!