La vicenda Durigon, sottosegretario alle Finanze del governo Draghi, che si è dovuto dimettere per aver proposto di tornare all’intitolazione originaria di un parco di Latina ad Arnaldo Mussolini, dopo che il sindaco della città, con una tipica operazione di cancel culture l’aveva re-intitolato a Falcone e Borsellino ha diversi significati:
1) Riconoscere le opere che il fascismo ha compiuto (che cosa ci racconteranno fra un po’, che la città di Latina – Littoria – l’hanno fondata De Gasperi e Togliatti?) fa ancora scandalo. Ciò vuol dire che la nostra repubblichetta non riesce con i suoi scarsi strumenti intellettuali e spirituali a digerire la storia d’Italia e preferisce vivere nella povera nostalgia della guerra civile.
2) Salvini, il segretario della Lega, brilla per mancanza di coraggio. Il suo fondamentale opportunismo viene confermato. Perché quando serve egli preferisce sacrificare un suo uomo piuttosto che affrontare con forza e argomenti il dibattito pubblico.
3) Parla il PD/Repubblica/il Fatto/l’Espresso e i partiti di centrodestra si sciolgono come neve al sole. La sudditanza di tutto il mondo che politicamente non appartiene alla sinistra nei confronti dei dogmi e dell’arroganza della sinistra stessa è preoccupante. Non solo si teme di enunciare gli argomenti di cui pure si dispone, ma si corre ad accogliere le superficialità degli avversari per essere da loro riconosciuti come degni appartenenti alla sfera “costituzionale” e quindi all’agone pubblico. Ma finché la legittimazione politica verrà dagli avversari, questi alzeranno sempre l’asticella delle loro pretese, cosicché quand’anche, per motivi contingenti, il centrodestra vincesse la battaglia elettorale, esso perderà sempre la guerra politica, perché non potrà realizzare progetti che non abbiano il preventivo nulla osta dei loro nemici.
4) Borsellino, il magistrato dalle marcate sinpatie missine e quindi assolutamente lontano da qualsiasi rinnegamento o vergogna per il passato fascista dell’Italia (essendo il fascismo l’unico regime che aveva sconfitto o almeno ridotto al silenzio la mafia, che, dal canto suo, aveva scelto di prosperare nei più accoglienti Stati Uniti), sarebbe stato assolutamente d’accordo con l’originaria intitolazione del parco. Alla luce di questo fattore, che si preferisce sempre tenere nascosto, lo scandalo della sinistra per lesa-lotta-alla-mafia è ancor più assurdo, tanto più che non esistono di fatto limiti toponomastici alla giusta celebrazione di coloro che hanno dato la vita per contrastare l’anti-Stato mafioso.
5) Già il fanatismo progressista adombra “leggi sulla memoria storica” (Spagna) per rimuovere orwellianamente ogni traccia delle parti della storia italiana che non corripondono all’ortodossia antifascista. Gli altri attori politici stanno alla finestra e aspettano di veder completata la colonizzazione dell’immaginario e della sfera pubblica da parte dei nuovi puritani rosso/rosa/fuxia, zelanti nell’import dagli Usa del più repellente totalitarismo liberal.
Cosa oggi resta del Pd? Macerie, rancori e qualche illusione
Stefanos Kasselakis è il nuovo leader della sinistra greca, quella di Syriza, nata per opporsi allo strangolamento della Grecia da...
Leggi tutto