Dopo le proteste di Fratelli d’Italia in occasione delle celebrazioni organizzate dal Consolato indiano a Milano — punteggiate dalla pacifica incursione alla serata di gala insieme a Ignazio La Russa e l’interruzione del concerto all’Auditorium Verdi —, ‘casualmente’ la diplomazia della repubblica asiatica mi ha bloccato il visto per una visita a New Delhi.Che stranezza. Eppure ho presentato richiesta di visto il 24 gennaio, il 27 gennaio ho inoltrato richiesta di urgenza con allegato, come da prassi, il biglietto aereo (a mie spese, giusto per precisare) datato 2 febbraio e, ad adiuvandum, la mail ufficiale dell’ambasciatore della delegazione dell’Unione Europea in India che dichiarava di aspettare l’arrivo mio e del collega Marco Scurria (al quale il visto era stato regolarmente concesso nei giorni precedenti le proteste).
Volevamo recarci a Delhi per incontrare Latorre e Girone in questi giorni di attesa per il pronunciamento della Corte Suprema e verificare sul posto l’azione diplomatica che l’Ue dice di aver intrapreso a sostegno dei nostri Marò. Ma il 27 gennaio, sempre ‘casualmente’ il giorno dopo la protesta all’Auditorium, sono iniziati i problemi.
Dal consolato, con qualche imbarazzo, hanno detto che il Ministero degli Esteri indiano aveva bloccato la pratica e richiesto ulteriori informazioni e nuovi documenti poichè quelli consegnati erano (sempre ‘casualmente’ ) smarriti. Una serie di pietose balle per cercare di giustificare con “problemi burocratici” una chiara volontà politica.
Insomma, un visto “urgente”, che a un comune cittadino viene rilasciato in 24 ore, si nega a un rappresentante eletto dai cittadini italiani dopo ben due settimane.
Ad oggi non ci è stato ancora possibile partire e forse, dopo questa denuncia pubblica, mai lo sarà. Evidentemente il dissenso dalle parti di New Delhi non è gradito. Se questa è la reazione ad una innocua missione di un eurodeputato, possiamo immaginare quale disponibilità avranno nei confronti dei nostri Marò.
Il vecchio Salgari forse non aveva tutti i torti a diffidare dei “misteri della jungla nera” e degli infingardi adoratori della dea Kahly…
Credo che sia giunto il momento di opporsi con forza contro questo assurdo e inaccettabile comportamento del governo indiano. visto che il nostro governo non è in grado di farsi rispettare deve intervenire l’unione Europea per far rientrare immediatamente i nostri due militari ammonendo con fermezza e determinazione il governo indiano minacciando ritorsioni economiche e di rapporti.Il governo Letta ha fallito VERGOGNA!!!!