Inaugurare un Museo di lunedì può apparire una scelta inusuale, ma la data non è casuale, coincide infatti con il centenario dell’inizio del Primo conflitto mondiale il 28 luglio del 1914. Cento anni, un secolo fa, eppure quel conflitto ha contribuito a delineare i confini geografici e storici dell’Europa e dell’Italia in cui viviamo. Il 28 luglio l’inaugurazione odierna del rinnovato Museo della Guerra Bianca — dedicato alle durissime battaglie sulle Alpi, a Temù (Brescia) — alla presenza di Roberto Maroni e dell’assessore Viviana Beccalossi è stata l’occasione per dare il via alle commemorazioni del centenario in Regione Lombardia.
Il nuovo Museo della Guerra Bianca offre:
- la presentazione dell’eccezionalità del fronte d’alta quota che coinvolse quasi 4.000 Km2 di territorio lombardo
- oltre 800 m2 di esposizione realizzata secondo i più elevati standard di qualità
- oltre 300 m2 dedicati ai servizi al pubblico (biblioteca, aula didattica, sala conferenze, sala mostre)
- oltre 1600 beni storici originali esposti con centinaia di immagini, documenti e testimonianze d’epoca
- il percorso di visita multilingue rivolto alla riflessione sulla tragedia della guerra
- un ampio staff di operatori e volontari preparati e dinamici sul territorio
- consolidate attività di supporto scientifico per le principali istituzioni lombarde
- elevate capacità gestionali di complesse realtà culturali diffuse sul territorio lombardo come il Forte Montecchio Nord (nella foto) e il Forte di Fuentes (Colico – Lecco) e la Galleria di Mina di San Fedele (Verceia – Sondrio)
Grazie alla Regione, oltre che al lavoro di tanti volontari e ai contributi di partner privati, è stato possibile offrire ai visitatori i nuovi spazi espositivi in cui comprendere le valenze storiche e tecniche della Prima Guerra Mondiale sulle alte vette, ma soprattutto ricordare con rispetto i sacrifici di quegli uomini che nel sommesso compimento di un dovere o nella convinzione di onorare la propria Patria fino a donarle la vita, sono stati i protagonisti di quelle tragiche vicende.
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