Matteo Renzi ha vinto la sua battaglia. Con qualche fatica ha spazzato via la nomenclatura ex comunista e, sistema Letta (zio, nipote, Quirinale, palazzi vari assortiti) permettendo, si prepara per Palazzo Chigi. Con quale programma? Boh… Probabilmente non lo sa nemmeno lui (ancora una volta Crozza sembra aver ragione…). Ma ad assistere il buon Matteo, ad appoggiarlo e indirizzarlo a dovere vi sono i grandi sponsors. Molti rimangono nell’ombra, altri, come gli ex bersaniani Scalfari e Debenedetti si espongono pericolosamente per riguadagnare terreno. Qualcuno non c’è più (vedi Gori), qualcun altro c’è sempre stato. Come Davide Serra, giovane rampante della finanza italiana, ben introdotto nei “salotti buoni”. Sarà lui, il Casaleggio renziano, a dettare le regole del regole e i tempi del partito democratico. Ecco un suo ritratto. Inquietante.
Il sermone di Achille Lauro alle Nazioni Unite
Qualche settimana fa, verso la fine delle primarie del PD, la candidata (poi vincitrice) Elly Schlein ha ricevuto dichiarazioni di...
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