All’ultima rampa della salita per raggiungere Edimburgo vecchia, mi appare sulla destra un’insegna con il nome “CODA”, che appartiene ad un negozio di dischi, come quelli veri di una volta. Infatti Coda non vende solo CD ma ha anche una sezione tutta dedicata al vinile. Dentro trovo un mondo di vecchi capolavori, di cantanti e musicisti che hanno fatto la storia della musica dagli anni 60 in poi.
Così mi imbatto in un cd dei mitici Chieftains, il gruppo più famoso al mondo di musica celtica ed irlandese, ma questo album mi sembra diverso dagli altri, si intitola “San Patricio”, in copertina c’è l’immagine della Madonna di Guadalupe, la protettrice dei messicani, con in grembo il corpo di un soldato caduto in combattimento. Nel titolo figura anche la collaborazione di Ry Cooder , tra i migliori chitarristi al mondo.
Sempre più curioso, sfilo la copertina ed in seconda pagina trovo il racconto di Paddy Moloney, leader dei Chieftains, su come si sia imbattuto nella storia dei San Patricios e così scopro anch’io l’epica avventura di questo ottocentesco battaglione che sfidò i gringos americani.
“Durante la guerra tra gli Stati Uniti ed il Messico del 1846-48, il capitano John Riley ed un piccolo battaglione di soldati abbandonarono il loro passato ed il loro futuro nel prospero paese del Nord America, per seguire la propria coscienza, o la loro fortuna chissà, attraversando il Rio Bravo ed andando a combattere fianco a fianco con l’esercito messicano agli ordini del generale Antonio Lopez de Santa Ana.”
Inizia così il racconto del musicista Moloney sulla sua personale scoperta dei San Patricios, che lo porterà a creare questo album , una mirabile combinazione di musica irlandese e messicana.
La storia dei San Patricios nasce negli anni tra il 1846 ed il 1848, quando in Irlanda ci fu la Grande Carestia, dovuta in gran parte alla distruzione pressoché completa dei raccolti di patate, a causa di un fungo, la peronospora; l’incremento demografico degli anni precedenti accrebbe la crisi, portando alla fame la popolazione, in gran parte contadina. L’Irlanda a quell’epoca era sotto il dominio britannico e doveva subire la legislazione anglosassone, l’uso della lingua inglese, il tentativo di imporre la religione protestante.
Molti irlandesi così cercarono salvezza e riparo fuggendo in America. Negli Stati Uniti però trovarono le stesse angherie e difficoltà subite in patria. Gli yankees li maltrattavano, non accettavano la loro religione cattolica, li consideravano cittadini con minori diritti.
Molti irlandesi, pressati dalla miseria, accettarono di arruolarsi nell’esercito degli Stati Uniti ; la ferma era di almeno cinque anni. Quando però si resero conto che soffrivano delle stesse ingiustizie e persecuzioni subite in patria , quando si trovarono , proprio in quegli anni, a dover andare a combattere contro il Messico, paese cattolico e con molte similitudini con la loro vera patria, compresero che non avevano altra scelta che non fosse quella di disertare.
Fu così fondato, sotto il comando di John Riley, il battaglione dei San Patricios, in gran parte irlandesi , a cui si aggiunsero anche avventurieri di altri paesi, tra questi alcuni italiani, polacchi e tedeschi, e molti schiavi neri fuggitivi ; tutti raggiunsero il Messico e si aggregarono all’esercito del generale Santa Ana.
Per molti di loro si trattava di una guerra religiosa e per la libertà, per altri di un’avventura, per qualcuno un’opportunità.
Lo stato messicano aveva promesso loro, in caso di vittoria, la concessione di lotti di terre nella zona tra la California ed il Texas, dove avrebbero potuto iniziare una nuova vita.
I San Patricios avevano un sogno : creare in America una nuova , piccola Irlanda: libera, cattolica, più ricca, “for God, Gold and Glory”.
Nella guerra con gli Estados Unidos, i San Patricios combatterono con valore , non risparmiandosi ed infliggendo perdite ai gringos ; non altrettanto fecero i messicani che non avevano comandanti all’altezza della situazione.
La loro ultima battaglia fu nel forte di Churubusco, a pochi chilometri da Città del Messico, fianco a fianco con i soldati messicani. Combatterono fino allo stremo delle loro forze, ma dovettero soccombere, senza più munizioni, di fronte alla superiorità numerica del nemico.
Coloro che sopravvissero furono catturati ; separati dai soldati messicani ,alcuni di loro vennero messi in groppa ad un mulo con un cappio al collo : incitati gli animali alla corsa, morirono impiccati, senza alcuna pietà.
Altri vennero lasciati liberi ma marchiati per sempre con una “D” su una guancia, a significare che erano dei disertori.
In quella guerra il Messico perse parte della California, dell’Utah e del Nevada, ed alcuni territori di New Mexico , Arizona , Colorado e Wyoming, mentre il Texas si aggregò in toto agli Stati Uniti, aggiungendo una stella , la famosa “lonely star”.
Gli Stati Uniti di oggi fingono di non ricordare la vicenda tragica del battaglione dei San Patricios, sbrigativamente definito una specie di Legione Straniera, quasi fossero mercenari e non patrioti.
Nel Messico attuale sono invece ancora ricordati con rispetto ed a loro vengono intitolate strade e piazze.
Essere irlandese in Messico significa essere rispettato; Anthony Quinn, discendente diretto di un san patricio, era uno degli attori più amati in centroamerica.
La tragedia degli uomini del San Patricio ebbe comunque risvolti romantici che i Chieftains con altri grandi artisti hanno voluto sottolineare. Amanti della musica , gli irlandesi suonavano la sera con gli amici messicani, accorrevano al suono delle campane nelle chiese per la messa, sognavano le loro donne rimaste al nord, cosi diverse dalle muchachas di quella terra.
La musica li riportava alla loro patria, ai sogni infranti, all’amore perduto.
Nel brano più struggente dell’album , “March to the battle – Across the Rio Grande”, Liam Neeson, il celebre attore nordirlandese, recita il testo della ballata con una voce profonda e racconta:
“Noi siamo i San Patricios,
una banda valorosa e coraggiosa,
mai una bandiera bianca sventolerà,
nelle nostre verdi unità,
Noi siamo i San Patricios , chiediamo una sola cosa,
che gli Yankees tornino a casa,
oltre il Rio Grande.
Quando a Churubusco siamo caduti nelle mani degli Yankee
non abbiamo avuto una corte di giustizia,
nella terra dello zio Sam.
Come traditori e disertori tutti, siamo stati fucilati ed impiccati
Lontano dalle nostre verdi , verdi scogliere,
oltre il Rio Grande.
Siamo spariti dalla storia come orme sulla sabbia,
ma la nostra canzone è nelle piante
ed il nostro sangue è in questa terra
ma se in un chiaro di luna nel deserto
vedrai una banda di fantasmi
noi siamo gli uomini morti per la libertà
oltre il Rio Grande.
Noi siamo i San Patricios,
una banda valorosa e coraggiosa.
Ry Cooder un giorno, durante la preparazione del disco, disse a Paddy Moloney, con voce grave, che “ Los Angeles è ancora una città messicana” e lo disse come parlasse dalla notte dei tempi.