• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
mercoledì 4 Ottobre 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

Come ti strumentalizzo la protesta: riflettori sui violenti, silenzio sulla rabbia della gente.

di Domenico Bonvegna
27 Ottobre 2020
in Home, Pòlis
0
       

E’ sotto gli occhi di tutti, almeno di quelli che non si piegano agli ordini di scuderia di Conte e soci, che non si è fatto nulla per scongiurare un secondo lockdown, si perchè quello dell’ultimo Dpcm è  un lockdown camuffato. Che il governo Conte fosse allo sbando e del tutto inadeguato, che abusa dei Dpcm, da troppo tempo viene segnalato da autorevoli editoriali dei media non allineati. Sono imbarazzanti e troppi gli errori commessi a raffica dall’esecutivo giallo-rosso, «chissà perché si ostinano a definire rosso-giallo quando è semmai rosso antico, cambogiano o socialfascista». (Federico Punzi, Una Caporetto sanitaria, economica, giuridica. Ma ora guai a farsi tentare da “governissimi”, 26.1020, in Atlanticoquotidiano.it)

Uno degli errori più evidenti è lo scaricabarile sugli italiani, prima imputando loro l’aumento dei contagi, poi con i ripetuti Dpcm, disponendo obblighi e divieti. Dopo qualche settimana di risalita dei contagi, il sistema sanitario e di protezione civile, si trovano impreparati, nonostante il governo abbia avuto 5-6 mesi di tempo per rafforzarlo e riorganizzarlo.

C’è un elenco di iniziative che bisognava fare e non è stato fatto: aumentare a sufficienza le terapie intensive, creare strutture temporanee idonee per i malati di Covid; non è stato potenziato il personale negli ospedali e nell’Asl;  non è stato potenziato il trasporto pubblico locale né sono stati implementati test rapidi per le scuole; non esistono protocolli per seguire nelle loro case i pazienti meno gravi, che invece vanno a intasare gli ospedali con ricoveri al 20-30 per cento non necessari. Sostanzialmente registriamo un vero e proprio disastro, mentre l’inquilino del Quirinale, non sente e non vede.

Le misure prese del governo sembrano trascurabili, inadeguate per combattere veramente il virus, anche perchè non sono supportate dai dati dei contagi nelle attività che si vanno a chiudere e limitare. «Si tratta quindi di misure prive di logica, ragionevolezza e proporzionalità, principi cardine che dovrebbero guidare le decisioni quando sono in gioco limitazioni così profonde delle libertà fondamentali. Esiste una stima dei contagi avvenuti nei locali di quelle attività, nelle ore in cui saranno obbligate a chiudere?». E’ stato evidenziato più volte, l’emergenza Covid sembra «autorizzare in astratto qualsiasi limitazione di diritti che, al pari della salute, sono tutelati dalla Costituzione. E per di più, con atto amministrativo, non avente forza di legge».

Basteranno le “misure di ristoro” promesse dal governo? Dalle prime consistenti manifestazioni perlopiù di impresari, lavoratori  e gente comune che si sono ritrovati in un attimo senza lavoro, così non sembra. La rabbia sta montando in tutto il Paese, questa volta non bastano le promesse. «Il Paese è una pentola a pressione pronta ad esplodere. Avrebbero dovuto immaginare – Daniele Capezzone, dalle trasmissioni tv in cui è ospite, lo ripete da mesi, fino alla noia – che in autunno i nodi di misure di “ristoro” gravemente insufficienti sarebbero venuti al pettine, e la crisi economica e sociale si sarebbe manifestata in tutta la sua drammaticità».

Gli uomini del governo, i media compiacenti si stanno affrettando a criminalizzare le varie manifestazioni che si stanno facendo un po’ ovunque, in particolare quella di venerdì scorso a Napoli. Quello di screditare le proteste politicamente scorrette è una strategia ben oleata della sinistra italiana. Lo abbiamo visto nel secolo scorso, negli anni di piombo. C’è una tecnica «dello Stato che colpisce, che protegge se stesso. Oggi la tecnica è elementare, sta in questo: dire che ogni protesta è infiltrata dalla delinquenza organizzata e dai fascisti – mai da altre forme. La sinistra sovversivista che sostiene le rivolte del Black Lives Matter in America, qui tiene i dimostranti in sospetto di criminali, di carogna e vuole sparare sulla feccia, come dice quell’esponente piddino. Annuncia la titolare del Viminale, la Lamorgese degli sbarchi incontrollati: sono pronta a militarizzare tutto il Paese». (Max Del Papa,  Così il Palazzo e i media complici cercano di screditare la protesta: i ceti invisi alla sinistra diventano fascisti e camorristi, 26.10.20, in Atlanticoquotidiano.it)

E senza voler accendere la fantasia di essere per forza complottisti, come sostiene Fanpage, cosa bisogna pensare della prossima convocazione di un certo Consiglio supremo di difesa, presieduto da Mattarella in persona. Tirare in ballo le infiltrazioni camorriste o fasciste, che certamente ci saranno state, non giustifica la criminalizzazione del governo sino-madurista di Conte e soci.

Lo conosciamo bene la strategia della tensione, «Serve a paralizzare la protesta ma, prima e meglio ancora, a ritorcerla, a strumentalizzarla. Roba da professionisti […]a Napoli, a Roma scendeva in piazza la gente comune, i bottegai e i precari a vita, miti anche da spaventati, da esasperati, ma conviene dire che erano tutte escandescenze fasciste e camorriste. La verità essendo che in ogni adunata c’è una quota fisiologica di mattocchi o di provocatori e anche a Napoli, a Roma, a quelli di Forza Nuova si saldavano gli altri balordi dei centri sociali e la manovalanza delle famiglie di malaffare. A Napoli, poi! Dove i centri sociali sono tenuti in palmo di mano dal sindaco De Magistris che ha fatto assessora una di loro e di fronte allo spettacolo dei Masanielli magari si leccava i baffi». (Ibidem)

E se il ceto medio protesta, viene zittito da Pierluigi Bersani, che proviene dal PCI, «ha fatto capire senza timor di vergogna che non meritano alcun sostegno perché tanto sono più o meno tutti evasori». C’è in atto un processo di cinesizzazione, come sostiene Del Papa, oppure qualcosa che assomigli al “Tutto nello stato, nulla al di fuori dello stato, niente contro lo stato”, di mussoliniana memoria.

In conclusione un pensiero alle forze politiche di opposizione, sembra che in questa situazione di emergenza sanitaria ed economica, e di estrema debolezza del governo Conte, si torni a parlare di governo di unità nazionale, anche se ci sembra che non stiano arrivando segnali in questo senso dagli ambienti della maggioranza o dal Quirinale. Probabilmente si tratta di un wishful thinking di alcuni commentatori e di settori dell’opposizione ansiosi di tornare in gioco. «Ma dopo essere state emarginate per mesi, le opposizioni dovrebbero davvero mettere la faccia nella gestione di un simile disastro? E per fare cosa esattamente?» Un nuovo lockdown generalizzato. Siamo ormai fuori tempo massimo.

Forse un governo di unità nazionale si poteva fare nella primavera scorsa, all’inizio di questa emergenza, fissando una data certa entro cui tornare al voto. Credo che ormai non ci sono più i margini per fare un governo di unità nazionale. Tuttavia, se oggi, secondo Punzi, «dovesse giungere un simile invito, sarebbe unicamente perché Pd e 5 Stelle non vogliono essere i soli a intestarsi il secondo lockdown. Hanno fatto un disastro e le opposizioni dovrebbero arrivare in soccorso per spartirsi le colpe?» Basta non ci stiamo, ora che i partiti di maggioranza in Parlamento (minoranza nel Paese) hanno ridotto «alla fame metà della popolazione, i partiti di maggioranza e più alti sponsor di questo governo si assumano per intero la responsabilità della totale impreparazione alla seconda ondata, dei decessi e dei fallimenti, e si voti in primavera. Un governo di unità nazionale, oggi, servirebbe solo ad annacquare le responsabilità, non certo per trovare ricette miracolose».

Tags: coronavirusGiuseppe Conte
Articolo precedente

“Giuseppi” Conte? Un egocentrico affabulatore. Il giudizio di Antonio Polito

Prossimo articolo

C. Ocone/ L’Italia è in rivolta. Altro che “ripartenza felice”…

Domenico Bonvegna

Correlati Articoli

Postdemocrazia/ Chi dubita sui virus o sul clima è un negazionista da rinchiudere e silenziare
Home

Postdemocrazia/ Chi dubita sui virus o sul clima è un negazionista da rinchiudere e silenziare

di Domenico Bonvegna
21 Luglio 2023
0

Le inchieste giudiziarie sul Covid non servono a nulla, è il parere di Pierluigi Battista, sembra che il dibattito aperto,...

Leggi tutto
Non dimenticare, non tollerare, non rassegnarsi

Non dimenticare, non tollerare, non rassegnarsi

21 Luglio 2023
Passata la pandemia si scoprono gli altarini dei “giusti”

Passata la pandemia si scoprono gli altarini dei “giusti”

17 Marzo 2023
Storie d’ordinaria ingiustizia/ Quella cattivona della signora Pina

Storie d’ordinaria ingiustizia/ Quella cattivona della signora Pina

7 Dicembre 2022
Carica altro
Prossimo articolo

C. Ocone/ L'Italia è in rivolta. Altro che "ripartenza felice"...

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

AI Command immaginato da LS con Stable Diffusion

La NSA creerà un centro per la sicurezza dell’AI

3 Ottobre 2023
Precarietà, solitudine, povertà. A pagare sono sempre i “ceti deboli”

Precarietà, solitudine, povertà. A pagare sono sempre i “ceti deboli”

2 Ottobre 2023
Infedeli alla linea. La settima edizione di Libropolis, il festival delle intelligenze

Infedeli alla linea. La settima edizione di Libropolis, il festival delle intelligenze

2 Ottobre 2023
G. Gaiani/ L’Occidente è sempre più stanco della guerra

G. Gaiani/ L’Occidente è sempre più stanco della guerra

1 Ottobre 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Ucraina Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In